2023 Edition

The fifth edition of the Ghilarza Summer School, the International School of Gramscian Studies, will be held Sept. 4-9, 2023, and this year will be dedicated to the theme The School and National Education.

The teaching staff will consist of Giulio Azzolini, Massimo Baldacci, Giuseppe Cospito, Gianni Francioni, Fabio Frosini, Giuliano Guzzone, Fiamma Lussana, Pietro Maltese, Chiara Meta, Marcello Mustè, and Leonardo Rapone.

For more info:

Bando GSS 2023

 

 

L'edizione 2023

Si terrà dal 4 al 9 settembre 2023 la quinta edizione della Ghilarza Summer School, la Scuola internazionale di studi gramsciani che quest’anno sarà dedicata al tema La scuola e l’educazione nazionale.

Il corpo docente sarà formato da Giulio Azzolini, Massimo Baldacci, Giuseppe Cospito, Gianni Francioni, Fabio Frosini, Giuliano Guzzone, Fiamma Lussana, Pietro Maltese, Chiara Meta, Marcello Mustè, Leonardo Rapone.

Per maggiori informazioni leggi il Bando GSS 2023

Itinerari Gramsciani

Gli itinerari sono temporaneamente sospesi.

Per informazioni contattare la segreteria della Casa Museo allo 0785\388600 o via e – mail all’indirizzo info@casamuseogramsci.it. 

 

La Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci organizza itinerari guidati nei luoghi gramsciani di Ghilarza e dei suoi dintorni.

I partecipanti saranno accompagnati dalle guide della Casa Museo nei luoghi ricordati e citati da Antonio Gramsci nelle sue lettere. Le varie tappe saranno infatti introdotte dalla lettura dei brani gramsciani e in seguito saranno illustrate nei loro aspetti storici, artistici e culturali.

Gli itinerari permettono di approfondire le radici di Antonio Gramsci, di conoscere lo scenario nel quale è cresciuto, di capire il forte legame con i suoi luoghi di origine.

I partecipanti possono scegliere tra tre tipologie di itinerario:

 
Itinerario urbano n.1  (durata 1 ora e 30 minuti)

  1. Corso Umberto (sosta al Circolo di Lettura);
  2. Centro storico (sosta in via Padre Sotgiu);
  3. Piazza San Palmerio (visita alla Torre Aragonese)

 
Itinerario urbano n.2 (durata 3 ore)

  1. Cimitero di Ghilarza con visita alle tombe dei Gramsci attraverso le quali si ricostruiranno le vicende della famiglia e della società ghilarzese durante il ‘900;
  2. Vallata di Chenale;
  3. Piazza San Palmerio (visita alla Torre Aragonese);
  4. Centro storico (sosta in via Padre Sotgiu);
  5. Corso Umberto (sosta al Circolo di Lettura)

 
Itinerario urbano ed extra urbano n.3 (durata intera giornata)

  1. Cimitero di Ghilarza con visita alle tombe dei Gramsci attraverso le quali si ricostruiranno le vicende della famiglia e della società ghilarzese durante il ‘900;
  2. Vallata di Chenale;
  3. Piazza San Palmerio (visita alla Torre Aragonese);
  4. Centro storico (sosta in via Padre Sotgiu);
  5. Corso Umberto (sosta al Circolo di Lettura);
  6. frazione di Zuri e chiesa di San Pietro;
  7. vecchia diga sul fiume Tirso;
  8. novenario di San Serafino

Gli itinerari sono disponibili soltanto su prenotazione attraverso i seguenti contatti:
Mail info@casamuseogramsci.it
Pagina Facebook Casa Museo Antonio Gramsci
Profilo Instagram casa_gramsci_profilo_ufficiale

Edition 2020

The fourth edition was held from September 6 to 11, 2021. The theme was Nation, people, national-popular.

L'edizione 2021

Tema generale della quarta edizione, tenutasi dal 6 all’11 settembre 2021, è stato Nazione, popolo, nazionale-popolare.

Dopo una lectio magistralis pubblica di Giancarlo Schirru (Lingue e nazionalità), le attività si sono articolate in sette sessioni di lavoro, introdotte da altrettante lezioni (Giuseppe Cospito, Nazione, popolo, popolo-nazione; Marcello Mustè, Educazione e unificazione del popolo-nazione; Alessio Gagliardi, Il corporativismo come progetto di unificazione del “popolo”; Fabio Frosini, Gli intellettuali e il “popolo-nazione”; Roberto M. Dainotto, Romanzo, popolo e punto di vista narrativo; Romain Descendre, Letteratura d’appendice e fascismo; Fabio Dei, Popolo e folclore).

Al termine delle lezioni, Salvatore Cingari ha tenuto una conferenza pubblica su Popolo e populismo in Gramsci.

Parallelamente alle lezioni si è svolto, presso il Circolo di lettura di Ghilarza, un breve ciclo di Conversazioni gramsciane, con interventi di Fabio Frosini – Giuseppe Vacca (Gramsci e Togliatti), Maria Luisa Righi (Le sorelle Schucht nella vita di Gramsci e nei suoi carteggi) e Francesca Izzo (Nazionale-popolare e cosmopolitismo di tipo nuovo in Gramsci), ed è stato rappresentato, all’aperto, Gramsci Antonio detto Nino, monologo teatrale di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno, con Fabrizio Saccomanno.

Hanno partecipato come allievi alla quarta edizione della GSS: Lorenzo Alfano (Italia), Giulio Azzolini (Italia), Diego Alberto Biancolin (Italia), David Cardozo Santiago (Spagna), Cristina Carnemolla (USA), Dario Clemente (Argentina), Simone Coletto (Italia), Alice De Matteo (Italia), Anxo Garrido Fernández (Spagna), Sebastián Gómez (Argentina), Danilo Lampis (Italia), Rodrigo Molina (Brasile), Nicolò Pennucci (Italia), Piermarco Piu (Italia), Camilla Sclocco (Italia).

I risultati della GSS 2021 hanno dato luogo al volume Nazione, popolo, nazionale-popolare, a cura di G. Cospito, G. Francioni e F. Frosini, Como-Pavia, Ibis, 2023.

TERRITORIO

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Progetto «I paesaggi culturali gramsciani»

La Fondazione Casa Museo Gramsci di Ghilarza onlus si accinge, nel corso del 2019, a dar vita a importanti iniziative di riqualificazione e di sviluppo. I primi passi sono costituiti da un intervento rilevante di ristrutturazione e di ampliamento degli spazi museali anche grazie a nuove acquisizioni. La base dell’intervento è stata costruita grazie al protocollo d’intesa tra la Fondazione e il DICAAR Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari che ha consentito la predisposizione di uno studio di fattibilità per la messa a sistema di alcuni immobili oltre alla Casa Gramsci.

Partendo da tale progettazione è stata impostata un’iniziativa del Comune di Ghilarza e delle Unioni dei Comuni del Guilcier e del Barigadu per inserire la Casa Museo nei programmi regionali di sviluppo del territorio finanziati dall’Unione Europea.

L’intervento, che avrà anche il sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna, consentirà la costruzione a Ghilarza di una cittadella museale per una più adeguata presentazione della personalità di Antonio Gramsci. Occorreva mettere in campo un ripensamento della struttura del Museo, quasi esclusivamente centrata, nella originaria configurazione, sul Gramsci dirigente politico di primo piano, su scala nazionale e internazionale. Occorreva comunicare, attraverso un rinnovamento dell’esposizione, questo Gramsci e, insieme, approfondire e valorizzare le sue radici sarde e renderne esplicito il ruolo nella formazione del pensiero maturo.

Il nuovo Polo Museale darà la possibilità di ricostruire e valorizzare questo straordinario percorso di formazione intellettuale.

Scarica il volume Nuovo Polo Museale Casa Antonio Gramsci Ghilarza dove sono presentate le strategie progettuali previste dalla studio di fattibilità del DICAAR per il recupero degli spazi che lo accoglieranno e le prime strategie museaografiche.

Visualizza la gallery fotografica dei lavori di intervento della Fase I nella Casa Museo, chiusa al pubblico dal 1 luglio 2019 e riaperta al pubblico il 12 dicembre 2019.

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Posizionamento dell'impalcatura di sicurezza nella facciata esterna principale della Casa Museo in Corso Umberto I al civico 57

È online il programma (10-15 settembre 2018)

Sandro Pertini remembers his friendship with Antonio Gramsci

 

Listen to Sandro Pertini’s testimony kept at the Museum (in Italian).

 

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Ghilarza

Ghilarza is located in the central-western part of Sardinia, in the Province of Oristano, easily reached by the principal roads linking Cagliari and Sassari (SS 131) and Nuoro and Olbia (SS 131bis). It numbers approximately 4,500 inhabitants and is distinguished by its basalt houses built close together, with the gardens mostly located behind them. It is a continuation of the land and population of the cities of Abbasanta and Norbello.

It is 290 metres above sea level on the vast Abbasante plateau that descends from the edges of the Montiferru mountain chain to the Tirso Valley. Broad, grassy expanses featuring wild orchids alternate with oak and ilex woods, wild olives, almonds and the Mediterranean scrub that preserves evidence of the pre-Nuragic and Nuragic, Phoenician-Punic, Roman and Byzantine eras.

The presence of waterways and the Tirso River, along with the fertility of the land did, in fact, encourage human settlements since the most ancient epochs, as testified by the many nuraghes, Domus de Janas, tombs of the giants, and marketplaces from the Phoenician-Punic and Roman epochs, with still existing ruins of stations.
During the Byzantine era, in Ghilarza’s countryside, many churches were built on the ruins of pre-Nuragic and Nuragic temples and, around them, small villages appeared, called novenari, featuring little houses called muristenes: San Michele, San Giovanni, San Serafino and Trempu.
Ghilarza still has the Church of San Pietro di Zuri from the Judicial Age, and in the urban aggregate, a short distance from the Aragonese Tower, the Church of San Palmerio.

Since the second half of the nineteenth century, Ghilarza’s agricultural/pastoral economy shifted to crafts, focussing mainly on processing stone, iron and wood. At the beginning of the twentieth century, the fame of the Ghilarza stonecutters, the maistru de muru, extended beyond the city’s borders, and local workers were employed in building valuable structures in many urban centres on the island, in Sardinian cities like Carbonia and Mussolinia (now Arborea), the embankment of the Tirso River and in laying down the flagstones in Moscow’s Red Square.
Ever since then, construction continues to play a fundamental role in Ghilarza’s economy, along with trade and the service sector.

Ghilarza has also been a thriving cultural centre since the Judicial Era; even in 1200, its school allowed people to obtain a very basic education.
In the middle of the nineteenth century, the Circolo di Lettura was founded, a place where notables met. One of the first mutual-aid societies in Sardinia was started by the local artisans’ association, and in the early twentieth century the first women’s circle was established.
In this context, the evidence of which is stored in the city’s historic archives, legal practitioners, doctors, soldiers and diplomats, scholars and literati were able to grow and establish their roles.
Antonio Gramsci stands out among these as a great thinker, still the subject of research around the world, who spent the years of his childhood and adolescence with his family in Ghilarza in a house located in the city’s historic centre, now converted to a museum.

In the Ghilarza area, there is the hamlet of Zuri, rebuilt in 1923 by its residents after the original nucleus was flooded by the waters of the Omodeo Lake; its Roman-style Church of San Pietro in red trachyte was reassembled on a rise using the original materials.

Surroundings of Ghilarza

In the surroundings of Ghilarza the territory is rich of interesting sites, such as: Nuraghe Losa, Santa Cristina and the Thermal Baths of Fordongianus.

 

Nuraghe Losa is situated in the countryside of Abbasanta, close to Ghilarza. It is easy to reach from the State Road 131, between the kilometres 123 and 124. You will find it on the right arriving from Sassari and on the left arriving from Cagliari.
Walking through a path, you will get one of the best preserved and important monuments of the nuragic architecture thanks to its organic design, compact size and refined building techniques.
Nuraghe Losa dates back to the middle of the Bronze Era (XV-XIV century b.C.) and it was built in basalt stones, typical of the area. It is composed by a central fortified tower and three additional towers protected by two stone surrounding walls.
Inside the surrounding walls there are the ruins of a big nuragic village with circular huts that were built after the nuraghe from the Latest Bronze Era (XIII century b.C.) and it was inhabited until the Late Iron Era (VII century b.C.).
The village was abandoned for many centuries, then it was inhabited again in the Punic Era (IV century b.C.) and also inhabited during the Roman Era until the VII century a.D. This is proved by basalt urns of the Imperial period located near the entrance of the archaeological area.
The site was excavated from the end of the Nineteenth century until the end of the Twentieth Century.

Santa Cristina is a nuragic sanctuary located in the territory of Paulilatino. It is distant almost ten kilometres from Ghilarza and it is reached from the State Road 131, which connects Sassari and Cagliari, at the crossroad on the kilometre 114,300 and it is signaled by road signs.
The site is known especially for the nuragic well temple with staircase and tholos vault, built in smooth basalt stones and positioned with mathematical precision. It is considered the most representative well temple in Sardinia for its refined building techniques.
It dates back to the XI-IXth centuries b.C. and it is surrounded by a wall that marked the elliptical sacred enclosure. A long descending staircase reaches inside the well, where the water is still present.
The archaeological area is divided into two nucleuses. The first hosts the well temple, the so-called meeting hut, well-preserved with circular seats and enclosure and some smaller huts. The other consists of a single-towered nuraghe and housing units of various eras.
The site includes also a modern sacred area, composed of a small rural church, consecrated to Santa Cristina and built by the Camaldolesi around the XIIIth century, and about thirty little houses, called muristenes, used to accommodate the pilgrims during the nine days of religious and civil celebrations for the saint, commemorated on the second Sunday of May.
In the centre of Paulilatino, in the archaeological section of the Archeological- Ethnographic Museum “Palazzo Atzori”, housed in an eighteenth-nineteenth century manor house, it is possible to see evidences from the excavations in the nuragic complex of Santa Cristina. The museum includes also various objects of ethnographic interest that witness the rural life of the territory. Of peculiar interest is the “room of the bread”.

The Thermal Baths Forum Traiani are located in Fordongianus, situated on the left bank of the Tirso Valley, easy to reach from Oristano travelling the Provincial Road 55 in the direction of Silì and continuing through the State Road 388 in the direction of Simaxis and Ollastra. From the centre of the village the Route of the Thermal Baths takes you directly to the archaeological area.
The thermal site is one of the most important in Sardinia, located around the urban site of Forum Traiani (from which the name Fordongianus comes), and built during the middle-imperial era by the Emperor Traiano as a trading centre between the villages of the hinterland and the Romanized peoples living in the area of the Gulf of Oristano. At the beginning of the IVth century a.D. it became probably municipium.

The site of the thermal baths (the ancient Aquae Ypsitanae) exploited the waters which still today spring from the ground at a temperature of 54 C°. It consists of two structures that date back to different periods. The most ancient, from the Ist century a.D. but used also later, is characterized by natatio, a large swimming pool used for therapeutic baths.
The thermal structure of the IIIrd century a.D., located behind the older one and connected to it through a small staircase, is of the classical type and it included the frigidarium, tepidarium e calidarium, difference spaces in which people could take cold, tepid or hot baths.
Recently for the use of the thermal baths, a specific establishment and a hotel have been built.

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Credits

Special thanks for the pictures go to:

Gianni Alvito
Valeria Caffiero
Cooperativa Archeotour – Paulilatino
Cooperativa Forum Traiani – Fordongianus
Cooperativa Paoleotur – Abbasanta
Fabio Corona
Fondazione Gramsci onlus
Paola Frogheri
Ekaterina Kartushina
Simona Mele
Luca Paulesu
Gioele Pinna
Sebastiano Piras
pixabay.com
Andrea Proietti
Antonella Sanna
Valentino Selis.

The project

The idea of establishing an international school for Gramsci studies in Ghilarza arose in 2011 after a positive contact among a number of Italian and foreign Gramsci scholars, the Antonio Gramsci House Museum, the Gramsci Foundation of Rome, the International Gramsci Society and the Foundation of Sardinia. Thus an ambitious project was launched to dedicate a school of advanced studies to Antonio Gramsci’s thinking and to root it in the city of the Sardinian thinker’s childhood and youth.

This initiative seemed like the best way to meet the expectations spurred by the great and renewed fortunes Antonio Gramsci’s thought has experienced in the last twenty years around the world, and at the same time to connect the international dimension of research dedicated to him with the social/cultural dimension of the land where his personality took shape.

Gramsci’s ideas (as he is one of the most widely read Italian authors in the world, along with Dante and Machiavelli) are being discussed more than ever and applied in quite different fields, such as geopolitics, linguistics and methodology. His is a rare case of a political thinker who is not suffering from a backlash as time goes by, nor any ideological conflicts, but continues to offer elements to be investigated. The interest in his work continues to grow, especially among young researchers around the world who, while familiar with Gramsci (often only through translations and anthologies) and able to use his ideas, nevertheless feel a need for an appropriate interpretative set of tools in order to interpret him correctly.

The widespread demand for scientific inquiry that has arisen internationally can be satisfied by this Italian school for Gramsci studies (especially by the group of scholars who are undertaking the editing of the national edition of his writing). With this well-qualified contribution, the Ghilarza Summer School hopes to become a world reference point for Gramsci studies: not simply a place to meet and collaborate with the most important Gramsci scholars, but also a space in which the Italian historic/philological tradition can hold fertile discussions with the dominant theoretical and analytical approach in the English-speaking world.

The context for the creation of the Ghilarza Summer School is hardly a secondary element of the project. The participation in the school’s scientific council of professors representing the Universities of Cagliari and Sassari, the institutions sponsoring the School, is an indication of the fact that this initiative intends not only to impart the Italian methodological approach to young scholars around the world, but at the same time to root this work in the specific dimension of Sardinia, allowing its students to have profitable contact with Sardinian culture and to get to know the places where Gramsci grew up, was educated and had his first political experiences.

In this way, the anthropological and other foundations of Gramsci’s maturation can offer an important support for the renewal of the literature on subjects related to Gramsci, and Sardinia, in turn, can again appropriately accommodate through the Ghilarza Summer School its illustrious countryman who has ‘gone global’. For this reason, the School also provides, in laboratories reserved for its students, public cultural initiatives to be held in Ghilarza and other places that are significant to Gramsci studies.

The School’s governing bodies

The Ghilarza Summer School’s activities are coordinated by a steering committee and a scientific council composed of important Gramsci scholars:
Derek Boothman (formerly with the University of Bologna)
Joseph A. Buttigieg (University of Notre Dame, Indiana, USA, President of the International Gramsci Society)
Giuseppe Cospito (University of Pavia)
Gianni Francioni (University of Pavia)
Gianni Fresu (Universidade Federal de Uberlândia, M.G. – Brasil, and the Gramsci House in Ghilarza)
Fabio Frosini (University of Urbino)
Dora Kanoussi (Benemérita Universidad Autónoma de Puebla, México)
Fiamma Lussana (University of Sassari)
Mauro Pala (University of Cagliari)
Giancarlo Schirru (University of Tuscia)
Peter D. Thomas (Brunel University, London)
Giuseppe Vacca (Honorary President of the Gramsci Foundation of Rome)
Cosimo Zene (School of Oriental and African Studies, University of London).

The President of the GSS is Gianni Francioni, Director of the new critical edition of the Prison Notebooks for the National Edition of these writings, and the school’s operation is entrusted to Fabio Frosini; the Steering committee is completed by Joseph A. Buttigieg, Giuseppe Cospito (GSS Secretary) and Giuseppe Vacca.

How the GSS works

The Ghilarza Summer School is held every two years in Ghilarza during September and takes one week, for a total of eight work sessions, preceded by an introductory lecture and followed by a concluding one, both open to the public and dedicated to the course’s main topic and a statement of the work accomplished.

The teaching staff are identified each year on the basis of the growing needs in terms of subjects to be addressed, and consists of an equal number of instructors (at least one per session) chosen from among the best international specialists.

The students, who come from any nation, are chosen using an announcement published on various websites, based on an assessment of their coursework and research programme (which should be annexed to the application to participate). In general terms, the GSS is intended for young graduate students who have already done research on Gramsci and who have pursued or are pursuing a doctorate in research and/or are authors of suitable publications on Gramsci. Given the interdisciplinary approach the School takes, in selecting applicants no fields of study are given preference over others, but there is an objective weighting of the education and research project presented, compared to the general scientific goals and the specific theme chosen each year by the School.

The maximum number of students is 15 in order to allow quality interactions in the seminars; the minimum number needed to hold the GSS each year is 8 students. Students must have enough linguistic skills to follow the lessons (which are held in Italian) and to participate in the discussion, and must be able to refer to Gramsci’s writings in their original version. In any case, research projects in French, English, Portuguese, Spanish and German are also accepted. This way it is possible to work at a high level of examination, one that can redefine the details of the research on an international level.

Each year offers a subject related to Gramsci’s thought – chosen from the most relevant and influential ones – that is sufficiently broad but not general. The GSS is organised, in fact, as a laboratory that hosts scholarly research into Gramscian thought, as well as students (graduates, doctoral students or PhDs) beginning with a historic and interdisciplinary scientific approach. The seminars consider the pre-selected subject from a dual perspective; that is, in an immanent reconstruction of the emergence of the issue according to the logic in Gramsci’s writing, and in its exposure and current presence in the international scientific discussion and theoretical debate.

Each session involves a fundamental lesson/report, which highlights the problematic aspects of the subject in question, surveying both its historic and conceptual dimension and its topical issues. The lesson/report is followed by active participation by the students.

An appropriate number of sessions is devoted annually to introducing and critically and methodologically investigating the specific philological problems presented by Gramsci’s texts (for example, problems of attribution of his journalistic writings; variations in his Notebooks; the relationships between the text in the Notebooks and source materials; problems in dating the notebooks or groups of notebooks, etc.) The School’s objective is to stimulate a methodology that can combine philology, history and theory into a new approach to the reading and interpretation of Gramsci’s work, and the analysis of their relevance to the current debate.

The operations of the GSS have been funded since 2013 by the Bank of Sardinia Foundation. Students’ stay in Ghilarza is free, and we make available some scholarships intended to cover, in whole or in part, the students’ travel expenses.

2014 Edition

The first ‘official’ edition of the GSS was held from 8-12 September 2014 and had the general theme of Hegemonic/Subaltern.

After a public keynote address by Giuseppe Vacca (On Gramsci’s concept of hegemony), the activities consisted of eight work sessions, introduced by an equal number of lessons (Gianni Francioni, How Gramsci worked; Giancarlo Schirru, Hegemonic/subaltern in the linguistic perspective; Giuseppe Cospito, Hegemony/hegemonic in the Prison Notebooks (and earlier); Giovanni Semeraro, Subalterns and religion; Guido Liguori, Subalterns in the Prison Notebooks (and earlier); Peter D. Thomas, State, democracy and culture from the subaltern point of view; Fabio Frosini, Utopia, religion, democracy, subordination; Marcus E. Green, Subalterns after post-colonial and cultural studies). After the lessons, the School held a round-table discussion that was open to the public.

This first edition had participation by students Luciana Aliaga (Brazil), Francesca Antonini (Italy), Manuela Ausilio (Italy), Eleonora Forenza (Italy), Natalia Gaboardi (Italy), Robert P. Jackson (Great Britain), Ingo Lauggas (Austria), Rodrigo Lima (Brazil), Antonia Lovecchio (Italy), Camila De Góes (Brazil), Daniela Mussi (Brazil), Laura Nieto Sanabria (Mexico), M. Cecilia Pato (Argentina), Deise Rosalio Silva (Brazil) and Paola Zichi (Italy).

The 2014 GSS resulted in a monograph (Hegemonic/Subaltern) issue of the magazine International Gramsci Journal, vol. 2, no. 1, 2016 (http://ro.uow.edu.au/gramsci/vol2/iss1/).

2016 Edition

The general theme of the second edition, held 5-10 September 2016, was Expansion of ideology: folklore, religion, common sense, good sense, philosophy.

After a public keynote address by André Tosel (Democracy, philosophy, ideology), the activities consisted of seven work sessions introduced by an equal number of lessons (Fabio Frosini, Ideology, superstructures, language; Giuseppe Cospito, Common sense/good sense; Cosimo Zene, Folklore, religion, common sense; Joseph A. Buttigieg, Gramsci’s concept of ‘intellectual’ and ‘culture’; Romain Descendre – Jean-Claude Zancarini, Expression, hegemony, ideology; Francesca Izzo, Philosophy, democracy, nation-state; Anne Showstack Sassoon, State, politics and intellectuals). After the lessons, Gianni Francioni held a public meeting on The expansion of ideology in Gramsci and the genesis of his articulation.

The students who participated in the second year of the GSS were: Francesca Antonini (Italy), Sabrina Areco (Brazil), Aaron Bernstein (USA), Martín Cortés (Argentina), Anthony Crézégut (France), Clara de Freitas Figueiredo (Brazil), Diana Grisel Fuentes De Fuentes (Mexico), Natalia Gaboardi (Italy), Nicole Gounalis (USA), Giuliano Guzzone (Italy), Robert P. Jackson (Great Britain), Marie Lucas (France), José Gabriel Rovelli (Argentina), Deise Rosalio Silva (Brazil) and Giacomo Tarascio (Italy).

2018 Edition

With its third edition, Ghilarza Summer School will form part in the institutional activities of the Antonio Gramsci House Museum of Ghilarza.

The general theme is to be determined.

The teaching activities will be held, tentatively, 3-8 September 2018.

GHILARZA SUMMER SCHOOL

Interested in the Ghilarza summer school program? Find out all about it and the project.

About us

The Antonio Gramsci House Museum of Ghilarza Foundation ONLUS is a not-for-profit organisation located at Corso Umberto I no. 57 in Ghilarza and was founded on 14 December 2016. All positions are unpaid.

Founding partners
The founding partners are: the Enrico Berlinguer Foundation ONLUS of Cagliari; the Gramsci Paulesu family, that is, the direct descendants of Antonio Gramsci and Teresina Gramsci Paulesu; the Gramsci Foundation ONLUS of Rome; and the City of Ghilarza.

Goals
The goal of the Foundation is to promote and improve the Antonio Gramsci House Museum. To this end:
– it takes care of the development of the Museum and the increase in collections; it strives for its inclusion in the Regional Register of Cultural Heritage of Sardinia;
– it promotes initiatives to popularise and show appreciation for Antonio Gramsci the man and his thought, using and distributing the results of national and international studies     from all social and cultural fields;
– it encourages meetings among anyone in the world who might make contributions to or research Antonio Gramsci’s thought and work;
– it presents training activities, courses, seminars and conferences relevant to Antonio Gramsci’s life, thought and work methods and his impact on the contemporary social and cultural landscape, both directly and in collaboration with the school and university system and public or private agencies, institutions and organisations;
– it can publicise, using publications or other communications channels, initiatives related to the Foundation’s goals;
– it promotes fund-raising and requests for public and private donations to devote to the Foundation’s goals;
– it works on cultural exchanges with other institutions that have similar goals.

The Foundation's governing bodies

 2022-2027

The President
Caterina Pes

Vice President and Scientific Director 
Gianni Francioni

The Steering Committee
Caterina Pes (The President), Antonello Arru, Francesco Berria, Giorgio Caredda, Paola Flore, Gianni Francioni, Francesco Giasi, Stefano Licheri, Guido Liguori, Giorgio Macciotta, Luca Paulesu, Elisabetta Pilia, Gianni Simula, Eugenia Usai, Giuseppe Vacca

The Board of Directors
Caterina Pes (The President), Alessandro Bianchi, Antonio Carta, Gian Piero Liori, Giuseppe Mura, Pier Paolo Paulesu, Franca Pinna, Gabriele Satta, Emanuela Uselli

The Scientific Committee
Gianni Francioni (The President), Giuliana Altea, Giuseppe Cospito, Salvatore Cubeddu, Antonio Deias, Luisa Di Felice, Lea Durante, Simonetta Fiori, Gianni Fresu, Paolo Fresu, Fabio Frosini, Giuseppe Giulietti, Antonio Gramsci jr, Gad Lerner, Fiamma Lussana, Luigi Manconi, Patrizia Manduchi, Antonello Mattone, Guido Melis, Salvatore Mereu, Claudio Natoli, Mauro Pala, Igino Panzino, Vittorio Pelligra, Paolo Piquereddu (Museum Director), Bachisio Porru, Maria Luisa Righi, Gianluca Scroccu, Gigliola Sulis, Albertina Vittoria, Paolo Zucca

The Board of Auditors
Gregorio Mezzettieri (The President), Costantino Porcu, Fabrizio Sotgiu

 2017-2022 

The President
Giorgio Macciotta

Vice President
Elisabetta Pilia

The Steering Committee
Giorgio Macciotta (The President), Antonello Arru (maggio 2018-dicembre 2022), Francesco Berria (maggio 2018-dicembre 2022), Giorgio Caredda, Alessandro Defrassu (gennaio 2017-ottobre 2020), Filomena Deriu (gennaio 2017-ottobre 2020), Paola Flore (gennaio 2021-dicembre 2022), Gianni Francioni, Francesco Giasi, Stefano Licheri (gennaio 2021-dicembre 2022), Guido Liguori, Francesco Mannoni (gennaio-settembre 2017), Luca Paulesu, Caterina Pes, Elisabetta Pilia, Gioele Pinna (gennaio 2017-ottobre 2020), Gianni Simula, Eugenia Usai (gennaio 2021-dicembre 2022), Emanuela Uselli (gennaio 2017-marzo 2018), Giuseppe Vacca

The Board of Directors
Giorgio Macciotta (The President), Antonello Arru (gennaio 2017-maggio 2018), Gian Paolo Cadoni (gennaio 2017-aprile 2020), Antonio Carta (aprile 2020-dicembre 2022), Serafina Manca (dicembre 2018-dicembre 2019), Giuseppe Mura (aprile 2020-dicembre 2022), Pier Paolo Paulesu, Giuseppe Pilia (gennaio 2017-luglio 2019), Franca Pinna (aprile 2020-dicembre 2022), Marco Sini, Luigi Taras (aprile 2020-dicembre 2022), Eugenia Usai (gennaio 2017-settembre 2020), Emanuela Uselli (marzo 2018-dicembre 2022), Albertina Vittoria (gennaio 2017-aprile 2020)

The Scientific Committee
Giorgio Macciotta (The President), Giuliana Altea, Remo Bodei (gennaio 2017- novembre 2019), Manlio Brigaglia (gennaio 2017-maggio 2018), Giuseppe Cospito, Salvatore Cubeddu, Antonio Deias, Luisa Di Felice, Lea Durante, Simonetta Fiori, Gianni Fresu, Paolo Fresu, Fabio Frosini, Antonio Gramsci jr, Fiamma Lussana, Patrizia Manduchi, Luciano Marrocu (gennaio 2017-settembre 2020), Antonello Mattone, Salvatore Mereu, Claudio Natoli, Mauro Pala, Igino Panzino, Diddi Paulesu (gennaio 2017-settembre 2021), Vittorio Pelligra, Paolo Piquereddu (Museum Director), Bachisio Porru, Gianluca Scroccu, Gigliola Sulis, Paolo Zucca

The Board of Auditors
Viviana Ferri (The President, gennaio 2017-maggio 2018), Gregorio Mezzettieri (maggio 2018-dicembre 2022), Stefano Ponticelli (gennaio 2017-maggio 2018), Costantino Porcu (The President, maggio 2018-dicembre 2022), Giovanni Schirra (gennaio 2017-maggio 2018), Gianmarco Trudu (maggio 2018-dicembre 2022)

FOUNDATION

Shop

The House Museum hosts a bookshop where you can find some publications that collect Antonio Gramsci’s writings and merchandising items to bring back with you as a memorial to your visit or to make a special gift.

The shop is open during Museum hours.

Membership in the Antonio Gramsci House Museum

You can get discounts on the ticket and other benefits with your Friend card or Sustaining Friend card.

Become a ‘Friend’ of the Antonio Gramsci House Museum

  • Ghilarza Resident Membership Card no annual fee
  • Junior Membership Card (up to age 26) starts at € 8 annual rate
  • Individual Membership Card € starts at 10 annual rate
  • Dual Membership Card (for two people) starts at € 16 annual rate for two people
  • Family Membership Card starts at € 20 annual rate for all members of a nuclear family
    Benefits
    Unlimited free admission
    10% discount on books and other items available in the book shop

 

 

 

 

 

Become a ‘Sustaining Friend’ of the Antonio Gramsci House Museum

  • Sustaining Individual Membership Card starts at € 20 annual fee
    Benefits
    Unlimited free admission
    10% discount on books and other items available in the book shop
    News and information by e-mail about cultural events
  • Sustaining Association Membership Card starts at € 150 annual fee for the Association’s governing council and some general Association cards (maximum 15 cards)
  • Sustaining Corporation Membership Card starts at € 200 annual fee for the BoD and some general Corporate cards (maximum 20 cards)
    Benefits
    Unlimited free admission
    10% discount on books and other items available in the book shop
    News and information by e-mail about cultural events
    An opportunity to arrange, with the support and assistance of the House Museum Staff, tours of Ghilarza, sites and cultural attractions in the area and reduced-price meals
    An opportunity to purchase undated guest admission tickets at a reduced rate to donate to your friends, guests and customers.

 

 

 

 

 

Subscription

To become a Friend or Sustaining Friend, please fill out the form with your personal information. You can get the form at the House Museum.
To take advantage of the benefits the card entitles you to, present the card along with a valid personal identity card or, for Association or Corporate friends, a document testifying to your membership in the governing council of the Association or the BoD of the Corporation.

Privacy protection
The personal data you provide when you sign up for the card will be stored and processed by the Antonio Gramsci House Museum in compliance with Legislative Decree no. 196 of 30 June 2003 and subsequent amendments.

Contacts
Tel. +39.0785.388600
info@casamuseogramsci.it

Support us

The Antonio Gramsci House Museum of Ghilarza Foundation is a non-profit organization that works to support the constant improvement of the Museum and promote the social and cultural development of the territory.

You can support the Foundation

  • with a donation. Click here and pay through Paypal
  • with a transfer to the account of Fondazione Casa Museo A. Gramsci di Ghilarza onlus
    IBAN IT76V0101585581000070626703

 

The exhibit and the layout

The exhibit and the Museum’s layout were designed during the early nineteen-seventies and were the work of two especially authoritative women in their respective scientific and professional fields: Elsa Fubini and Cini Boeri.

The exhibit
Elsa Fubini (1909-2003) of Turin, a researcher at the Gramsci Institute of Rome, who with Sergio Caprioglio edited the 1965 Einaudi edition of Lettere dal carcere, used scientific discipline to create for the House Museum’s visitors a full-fledged conceptual map of Antonio Gramsci’s life and political commitment.
The exhibit shows a selection of Gramsci’s things, along with archive documents, photographs, letters and newspaper articles, to document the most important moments of his life in chronological order.

 

 

 

 

 

 

 

 
The exhibit is mounted in the three rooms on the first floor of the House Museum that used to be the Gramsci family’s bedrooms.

The documents and objects are arranged according to thematic or historic criteria in 9 showcases:
1. We must stop his brain from functioning for twenty years
2. From the cell in Turi, near Bari
3. The Sardinian language
4. Ghilarza, the area and the problems of emancipating Sardinian society.
5. Turin, the university, the working class
6. From L’Ordine Nuovo to L’Unità
7. Dictatorship and arrest
8. Death
9. After Gramsci.
The first two showcases are located in Room 6 of the House Museum, and the other seven are in Room 7.
In a third room (Room 8) a bedroom is arranged with some of the family’s furniture in order to give the visitor a sense of his domestic life and authentic family affection

Due to her intense research and passionate work for the House Museum, the City of Ghilarza awarded Elsa Fubini honorary citizenship in 1986, which was delivered to her by art critic and former mayor of Rome Giulio Carlo Argan, during the celebrations of the 49th anniversary of Gramsci’s death.

The exhibit incorporates and is enlivened by a multimedia archive providing the oral accounts of more than forty men and women who knew Antonio Gramsci when he was actively working, or in  his political struggles and in his human relationships. These include Teresina Gramsci Paulesu, Sandro Pertini, Umberto Terracini, Luigi Longo, Ignazio Silone and Lelio Basso.
These statements were collected by Gramsci’s niece, Mimma Paulesu Quercioli as part of the preparations of the Museum: so that the house does not become a museum in which the message to visitors is entrusted exclusively to documents, objects and iconographic material, we are seeking something more immediate and alive.

The layout of the Museum
The Museum’s layout is the work of Milan architect and designer Cini Boeri (1924), who organised the areas of the house to serve a dual function: the first floor was to be dedicated to the exhibit area proper, the ground floor as a meeting place and reception area during official commemorations.

 

 

 

 

 

 

 

 
Cini Boeri designed the exhibit showcases in wood and glass shown in Rooms 6 and 7, and the curved plexiglass wall at the entrance to the room where the bedroom is arranged (Room 8), as if to protect its intimacy. She also created the whole-wall panels with the photographic reproduction of Antonio Gramsci’s letter to his mother on May 10, 1928, on the ground floor in Room 1, and the giant poster with the picture of the prison cell in Turi, Bari (where Gramsci was confined from 19 July 1928 to 19 November 1933), located on the first floor in Room 6.

The preparations were done in a way that had the least impact on the environment and took care not to disturb the evocative atmosphere and near-sacredness of the place. As she recalls, I always entered Gramsci’s house in silence […] I limited myself to putting the finishing touches on the rooms, creating the showcases out of glass to protect the objects.

Cini Boeri’s work brought her to Ghilarza many times and let her get to know the people living in the middle of Sardinia, people quite different from those near the coastal tourist centres: simple people, hospitable, very proud. It also allowed her to meet Emilio Lussu.

History of the House Museum

The House, now owned by the Enrico Berlinguer Foundation, was bought in 1965 by the Italian Communist Party. In the years immediately following, the first restoration operation took place to transform the house into a place for meetings and debates on Gramsci’s thought, on the Sardinian issue and the worker movement. The first set of objects and heirlooms from the Gramsci family in Moscow and Ghilarza were collected along with documents on Sardinian independence.
In 1967, for the thirtieth anniversary of Gramsci’s death, an initiative by Umberto Cardia, politician and leader in the debate on Sardinian independence, spearheaded an effort to open the house to the public and make it a centre for the documentation and research on Gramsci’s work and the workers’ movement.

The idea of making the house into a museum, supported by Gramsci’s niece and nephew, Diddi and Mimma Paulesu – who, with their mother, Teresina (Antonio’s sister), were the tireless keepers of Gramsci’s memory in Ghilarza – garnered the support of many politicians and intellectuals from various sources, including anthropologist Michelangelo Pira, an important figure in late twentieth-century Sardinian culture, known for his studies of Sardinian language and identity, and archaeologist Giovanni Lilliu, who discovered the village and Nuragic palace in Barumini, both recognised World Heritage sites.

In 1971, the house became a point of reference for a group of Milanese intellectuals who met at the Casa della cultura and at the Einaudi’s International Library. They founded the Friends of the Gramsci House of Ghilarza – Milan Centre Association, joined by leaders from the worlds of culture, trade unions, partisan associations and civil society inspired by democracy and antifascism; these included Giovanni Brambilla (trade unionist, later a senator), Paolo Grassi (commissioner of the La Scala Theatre, and the founder of the Piccolo Teatro of Milan with Giorgio Strehler) and Vando Aldovrandi (manager of the Einaudi International Bookshop in the Manzoni Gallery in Milan), who became its president and one of its most devoted and heartfelt promoters for more than a decade.

It was during those years that, thanks to the Friends of the Gramsci House of Ghilarza, the idea took hold of making the house into a real museum. Then the collection of items that had belonged to Gramsci and many layers of records were completed. The organisation of the museum and the exhibit were entrusted to architect and designer Cini Boeri and Gramsci scholar and researcher Elsa Fubini.
The House Museum had its grand opening on 27 April 1975.

The Gramsci House Records and Research Centre Association, founded in 1982, took over the management of the House Museum, making sure it was open to the public and handling the promotion of cultural initiatives until 1997, when it ceased its activity.

In 2000, management was taken over by the Antonio Gramsci House Museum and Records, Research and Museum Operations Association. The house was re-opened to the public and continues to be an engine for various cultural initiatives. The books collected over the years were catalogued and merged with the regional library system.

In 2014, the House Museum, by agreement with the Gramsci Foundation ONLUS and the International Gramsci Society, and the support of the Foundation of Sardinia, opened the Ghilarza Summer School. Established and directed by Gianni Francioni and Fabio Frosini, professors respectively at the Universities of Pavia and Urbino, this international school for Gramsci studies engages young researchers from around the world.

Since 2017, the House Museum has been managed by the Antonio Gramsci House Museum of Ghilarza Foundation. The founding members were the Enrico Berlinguer Foundation of Cagliari, the Gramsci Paulesu family, the City of Ghilarza and the Gramsci Foundation ONLUS of Rome.

Over time, the Gramsci House has become a cultural centre not only for Sardinians but for generations of volunteers devoted to promoting and spreading knowledge of the life and works of the one Italy’s greatest intellectuals, one of the most studied twentieth-century thinkers in the world.

The House has been visited over the years by residents, students, scholars, tourists, artists and famous political and cultural figures.

The House Museum

The House Museum of Ghilarza preserves and exhibits Antonio Gramsci’s material legacy.
There is a small corpus of everyday and work items, toys he built and gave to his wife and children, things from his prison life that his wife Julka (Giulia) Schucht and children Delio and Giuliano kept in Moscow, and things kept in Sardinia by his sister, Teresina Gramsci Paulesu.
These are the only objects that still exist, aside from papers and books, that belonged to Antonio Gramsci.
The House Museum consists of 6 rooms: 3 on the ground level, including a small garden with another little room, and 3 on the upper floor.

Ground level – The Entrance Hall
In the entrance hall on the left, a flight of stairs leads to the first floor, and on the wall to the right, which had an old chest against it for many years, there is a large photograph of the young Gramsci.

Ground level – Room 1: The Guest Room

To the right of the entrance hall, one enters what would have been called at one time the ‘good bedroom’. It was not a sitting room or a place to entertain, but rather a room for guests that in the past contained a bed, two chairs, a small table and a desk.

Those coming in will find on the wall in front of them a large reproduction on plexiglass of the moving letter Gramsci wrote to his mother on 10 May 1928 from the San Vittore prison in Milan. In it, he recalls being detained for political reasons, finding himself serving a sentence for not wanting to change his opinions and not having anything to be ashamed of, but regretting having caused her so much grief.
…I would really like to hold you close so that you would feel how much I love you and how I would like to comfort you during this sorrow I have created for you: but I could not have done anything different. Life is like this, very hard, and at times sons must create great grief for their mothers if they want to preserve their honour and their dignity as men.’

On the wall to the right there is the portrait on a red background that artist George de Canino painted in 1996 as an homage to Gramsci.

On a typical table (‘sa mesa’) from the Sardinian tradition there is a collection of the 1919-1920 and 1924-1925 issues of L’Ordine Nuovo, the newspaper Gramsci founded in 1919 with Palmiro Togliatti, Angelo Tasca and Umberto Terracini.

In a corner of this room, a multimedia station offers visitors a place to hear the oral accounts of more than forty people who had known Gramsci when he was actively working, or in his political struggle and in his human relationships. These include Sandro Pertini, Umberto Terracini, Luigi Longo, Ignazio Silone and Lelio Basso. These statements were collected during the mid-nineteen-seventies by Gramsci’s niece, Mimma Paulesu Quercioli, as part of the preparations for the museum.

Ground floor – Room 2: The Kitchen
Past the entrance to the house is the kitchen with the cannitzada ceiling typical of old Sardinian houses, and a well; the room used to include some masonry stoves. Currently, the corner of this room holds a workstation for the museum’s staff.

Ground floor – Room 3: The Dining Room
To the right of the kitchen, there is what used to be the Gramsci family’s dining room, which in Gramsci’s day was furnished with a table in the centre, a sofa and a sideboard against the wall. Now the room acts as a library and displays paintings donated over the years by various artists.
Also in this room is a station where where the digital versions of Gramsci’s writings can be consulted thanks to the Gramsci Foundation of Rome.

Ground floor – 4 & 5: Courtyard and Sa omo ‘e su forru
The kitchen leads to the courtyard and to another small building, which is called istaulu o sa omo ‘e su forru in Sardinian, a place where bread used to be baked. It now contains some art works, including a mixed media work by American Sarai Sherman that depicts Gramsci in prison in Turi. This work was donated to the House Museum in 1977.

The surrounding garden is where, as a child, Antonio played with his brothers and the animals he brought from the countryside. During the summer of 1912, back home from Turin, feeling ill and unable to devote himself to writing, he built the flowerbed bordered by stones along the wall that still stands, where he planted roses and lemon verbena.

On the upper floor of the house, which used to contain 3 bedrooms, there is an exhibit created by Elsa Fubini, who with Sergio Caprioglio edited the 1965 Einaudi edition of the Letters from Prison. A series of Gramsci’s belongings, consisting of documents, photographs and newspaper articles, offers a tour of the most important stages of his life.

First floor – Room 6: Bedroom
This room now holds 2 of the 9 show cases. In one, which brings the visitor back to the terrible speech by Public Prosecutor Michele Isgrò during the 1928 trial (We must stop his brain from functioning for twenty years), there are letters, books, toys and personal effects he used during his years in prison. The other show case it calls up memories and accounts from the people connected to Gramsci by affection, love and friendship.

Close by you will see also a typical Sardinian cart that was used in many areas of Sardinia until the middle of the twentieth century, a faithful reproduction that Gramsci built in 1922 while staying in a nursing home in Serebryany Bor near Moscow and that was donated to the House Museum by his son Giuliano. It shows an aptitude for practical tasks referred to many times in his Letters from Prison, one that can also be seen in the two stone spheres that Antonio and his brothers polished, which, along with a wooden dumbbell, they used for exercise (exhibited on the first floor, Room 7, display 3).

On the wall in front of the stairway, a large plexiglass panel shows a picture of the prison cell in Turi, near Bari, where Gramsci lived for more than five years. It also has a reproduction of an excerpt from the letter he wrote to his mother on February 29, 1932. Despite his suffering and his long imprisonment, Antonio kept up his sense of irony:
Dear mother, … I should also say to Teresina that I thank her and her children for the thought they had of sending me the violets from Chenale and the bulbs of wild cyclamen, but I cannot accept their gifts; this would be against the rule that seeks to maintain the punishing character of a prison sentence. So I must suffer, and therefore no violets and cyclamen, no little devils from nature must tickle my nostrils with fragrance, nor my eyes with the colours of flowers…

First floor – Room 7: Bedroom
In the second bedroom, where the Gramsci children and their aunt Grazia used to sleep, there are now the other 7 show cases. These recreate through letters, documents and photographs the attention Gramsci paid to the Sardinian language and his native city, his university days in Turin, his work as a journalist, his political militancy until his arrest, his internment, prison and death.

First floor – Room 8: Bedroom
The last bedroom with the ceiling a cannitzada and a window facing the garden, was his parents’ room. It used to contain a bookshelf, and Antonio would read there for almost the entire day. Currently, this room holds some furniture from the Gramsci House that help to reconstruct young Gramsci’s bedroom: a chest of drawers, a bed (the one from the ‘good bedroom’ where Antonio slept as a boy) and a basin he used to wash up.

The Gramsci House Museum of Ghilarza has received the attention of the Regional Commission for the cultural heritage of Sardinia as having cultural, historic and artistic interest with Decree no. 6 of January 26, 2016. Fifty years after its establishment in the Italian Parliament, Law no. 207 of  November 3, 2016 declared it to be a National Monument.

The House

The Antonio Gramsci house is in the historic centre of Ghilarza, a city of about 4,500 residents in the mid-valley of the Tirso River in the Oristano Province, in the historic and geographic sub-region of Guilcer.

Antonio Gramsci lived here from the age of 7 to 20 years, 1898 to 1911. He was born in Ales, in the Province of Cagliari, on 22 January 1891. After a few months, his family moved to Sorgono and then to Ghilarza, the town his mother, Peppina Marcias, was from. After elementary school, from 1905 to 1911, Antonio attended first the junior secondary school at Santu Lussurgiu, then the senior secondary school in Cagliari.

He would return home often, from Santu Lussurgiu every Sunday and less frequently from Cagliari. He always spent his summers at Ghilarza. At age 20, in the autumn of 1911, he left for Turin, where he had been awarded a scholarship that allowed him to attend the University, where he enrolled in the Faculty of Letters. He returned again to Ghilarza during the summers of 1912 and 1913, and then for two short visits in 1920 and 1924. From his move to Turin until the end of his life – he died at 46 – he lived in furnished rooms, hotels, hospitals, pensions and jail cells. This house in Ghilarza was the only real home he ever had.

The property was then owned by Grazia Delogu, Antonio’s mother’s unmarried stepsister. During his childhood and adolescence, ten people lived in this house: his aunt Grazia, his father Francesco, his mother Peppina and the seven children: Gennaro, Grazietta, Emma, Antonio, Mario, Teresina and Carlo.

The house was built in the early years of the nineteenth century of basalt, a volcanic rock often used in houses typical of central Sardinia. Of a simple and dignified appearance, it consists of two storeys, with the only decorative element on the front being the balcony and its wrought iron railings.

The interior, which has been well preserved, has 6 bedrooms, 3 on the ground level and 3 on the upper level, and is now used as a museum. The connection between the two storeys is still a stairway in its initial position, and the series of rooms remains almost entirely faithful to their original use as living quarters. In the rear courtyard, which still has its cobblestones with flower beds marked off with stones and tiles, there is a small building called the sa ‘omo ‘e su forru (the oven house).

Renovation measures that were done over time did not much alter the structure of the property, which as a whole has kept its original appearance.

The house, the city of Ghilarza and the surrounding area were, for Antonio Gramsci, places full of memory and affection to which he returned many times with notes of aching homesickness. These environments were described in Letters from Prison and Prison Notebooks or in the records by his early biographers.

Those who are not familiar with these writings will find  the reference to the excerpts from the works that recall these places in the Museum.

HOUSE MUSEUM

Antonio Gramsci’s work

The first edition of Gramsci’s writing was published in Turin by Einaudi.

Political writing (pre-prison period):
L’Ordine nuovo 1919-1920. 1954.
Scritti giovanili 1914-1918. 1958.
Sotto la Mole 1916-1920. 1960.
Socialismo e fascismo. L’Ordine nuovo 1921-1922. 1966.
La costruzione del partito comunista 1923-1926. 1971.
Cronache torinesi 1913-1917, a cura di Sergio Caprioglio. 1980.
La Città futura 1917-1918, a cura di Sergio Caprioglio. 1982.
Il nostro Marx 1918-1919, a cura di Sergio Caprioglio. 1984.
L’Ordine nuovo 1919-1920, a cura di Valentino Gerratana e Antonio A. Santucci. 1987.

The first edition of the Quaderni del carcere [Prison Notebooks] were printed in volumes by subject:

Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce. 1948.
Gli intellettuali e l’organizzazione della cultura. 1949.
Il Risorgimento. 1949.
Note sul Machiavelli, sulla politica e sullo Stato moderno. 1949.
Letteratura e vita nazionale. 1950.
Passato e presente. 1951.
Later, in the critical edition by the Gramsci Institute:
Quaderni del carcere. Edizione critica dell’Istituto Gramsci, a cura di Valentino Gerratana. 1975. 4 v.
More recently:
Quaderni del carcere. Edizione anastatica dei manoscritti, a cura di Gianni Francioni. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana; Cagliari, L’Unione sarda, 2009. 18 v.

Quaderni del carcere / Prison Notebooks, edited by V. Gerratana, 1975

 

 

 

 

 

 

 

 

His correspondence from prison was published in various editions.
Lettere dal carcere [Letters from Prison].1947.
Lettere dal carcere. A cura di Sergio Caprioglio e Elsa Fubini, 1965.
Lettere dal carcere. A cura di Antonio A. Santucci. Palermo, Sellerio, 1996. 2 v.
Among the partial editions, important ones are:
A. Gramsci, T. Schucht, Lettere 1926-1935,a cura di Aldo Natoli and Chiara Daniele, 1997.

Lettere al carcere / Letters from Prison, 1947

The Gramsci Foundation ONLUS is working on the National Edition of the Writings of Antonio Gramsci, established by the Ministry for Cultural Heritage in 1996, now directed by Giuseppe Vacca, published by the Istituto della Enciclopedia italiana .

Ed. Naz. Scritti Gramsci / National Edition of the Writings of Gramsci

The Gramsci Foundation ONLUS has the Gramsci archives.
See the Foundation’s website (www.fondazionegramsci.org/bibliografia-gramsciana/) for the Bibliografia Gramsciana [Gramsci Bibliography]. Founded by John M. Cammett, now edited by Francesco Giasi and Maria Luisa Righi, this Bibliography contains the titles of all writing on Gramsci since 1922 and all the translations of his works, for a total of more than 20,000 items in 41 languages.

Chronology of Antonio Gramsci’s life

1891 – He was born on January 22 in Ales (Cagliari, now Oristano), to Francesco, a civil servant at the Registry Office of Ghilarza, and Giuseppina Marcias. He was the fourth of seven children (Gennaro, Grazietta, Emma, Antonio, Mario, Teresina and Carlo).

Peppina Antonio’s mother

 

 

 

 

 

 

 
1894 – He attended a kindergarten run by the nuns of Sorgono.

1895 – A physical deformity due to Pott’s disease began to appear, which the family attributed to a presumed fall from a servant’s arms.

1898 – His father was arrested for alleged administrative abuse. His mother and the children moved to Ghilarza.

1900 – On October 27, his father was sentenced to more than 5 years of prison, to be served in Gaeta.

1903 – He attended elementary school, earning the highest scores in all subjects. Because of his family’s difficult financial conditions, he interrupted his studies and worked for two years at the Tax Office and the Land Registry of Ghilarza.

1904 – His father was released from prison and returned to Ghilarza.

1905 – In autumn, he registered for the lower secondary school at the Carta-Meloni Institute of Santu Lussurgiu.

 Antonio at age 15, 1906

 

 

 

 

 

 

 
1908 – He obtained his diploma at Oristano and registered at the upper-level secondary Dettòri School of Cagliari. He shared a room with his older brother Gennaro and came in touch with the youth circles of the Socialist Movement.

1910 – He published his first article in the Cagliari newspaper L’Unione sarda

1911 – After completing his secondary school education, he won a scholarship to the Carlo Alberto College of Turin for disadvantaged students from the old provinces of the Kingdom of Sardinia. On November 16, he enrolled in the Faculty of Letters to study Modern Philology at the University of Turin.

1913 – He registered for the Turin Section of the PSI [Italian Socialist Party].

1915 – He interrupted his university studies and focused on journalism, intensifying his relationship with the Socialist movement. In December, he was hired by the editorial office of Avanti! He worked on the weekly Il Grido del Popolo.

1917 – In September, he took over the temporary executive direction of the Socialist Section of Turin, and directed Il Grido del Popolo until December.  

1919 – With Palmiro Togliatti, Angelo Tasca and Umberto Terracini, he founded L’Ordine Nuovo [The New Order], a weekly Socialist newspaper.

1920 – In May, he attended a meeting of Amadeo Bordiga’s abstentionist Communist group in Florence. He participated in the factory occupation movement. In November, he took part in the Imola conference, where he officially joined the Communist subgroup of the PSI.

1921 – On January 1, the first issue of L’Ordine Nuovo came out, under his direction. He attended the XVII PSI Conference in Livorno (January 15-21), where the Italian Communist Party (PCI) was founded. He joined the central committee of the PCI.

1922 – At the second PCI conference (March 20-24), he was chosen to represent the party in the Communist International (Comintern) Executive Committee. In May, he went to Moscow and participated in the second conference of the enlarged Executive Committee of the Comintern. Because of his health problems, he was admitted to the Serebryany Bor nursing home, where he met Eugenia Schucht, who was a patient there, and in September her sister Giulia. He participated in the fourth conference of the Comintern (5 November – 5 December). On October 2, he had a conversation with Lenin.

Antonio around 1922

 

 

 

 

 
1923 – Barred from returning to Italy because of the warrant issued for his arrest, he remained in Moscow. In December, he went to Vienna, assigned by the Comintern with the task of maintaining a connection between the Italian party and the European Communist parties.

1924 – On February 12, the first issue of L’Unità comes out in Milan. The third series of L’Ordine Nuovo, a fortnightly, began to be published in Rome. Elected as a deputy for Veneto in the political elections of April 6, he returned to Italy in May. He joined the Executive Committee of the PCI and moved to Rome. In August, he was elected Secretary of the Party. On August 10, Giulia gave birth to their first child, Delio, in Moscow.

1925 – In February, he met Tatiana Schucht, Giulia’s older sister, in Rome. Between March and April, he returned to Moscow and participated in the preparatory activities for the enlarged Fifth Executive Committee of the Comintern. In autumn, Giulia and Delio joined him in Rome.

1926 – At the third PCI conference (Lyons, 20-26 January) he presented a report on the general political situation. Giulia returned to Moscow, where Giuliano was born on August 30. On November 8, following the enactment of ‘exceptional’ laws, he was arrested and imprisoned at Regina Coeli. He was assigned to police custody in Ustica, where he moved on December 7.

Delio, Giulia e Giuliano, 1933

1927 – On January 14, the military tribunal of Milan issued a warrant for his capture. On January 20, he was taken to the San Vittore prison in Milan. The hard life of prison had an impact on his health; his sister-in-law Tatiana nursed him.

1928 – On May 28, a proceeding against him and the managing group of the PCI began in Rome, at a special court for the defence of the state. On June 4, he was sentenced to 20 years, 4 months and 5 days of imprisonment. Because of his serious health conditions, he was sent to the penal institution for the physically and mentally handicapped in Turi.

1929 – In January, he received permission to write, and on February 8 he began his first notebook.

1932 – Following amnesty measures and remission for the tenth anniversary of the March on Rome, his sentence was reduced to 12 years and 4 months. He began drafting the special notebooks. On December 30, his mother died in Ghilarza.

1933 – After his illness worsened, on November 19 he left the penal institution in Turi. Later, he was admitted to a private hospital in Formia. In October, he forwarded a request for conditional release, which was granted.

1935 – After a new health crisis, he was taken to the Quisisana clinic in Rome. He permanently interrupted his writing in the Notebooks.

1937 – Having just regained full freedom, on April 25 he was struck by a cerebral haemorrhage. He died two days later. His sister-in-law Tatiana saved the Notebooks and his books. His ashes, initially sent to the Verano cemetery, were to be buried in the Non-Catholic Cemetery of Rome.

ANTONIO GRAMSCI

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Sandro Pertini ricorda la sua amicizia con Antonio Gramsci

 

Ascolta un brano della sua testimonianza conservata al Museo.

 

Credits

Grazie per le immagini a

Gianni Alvito
Valeria Caffiero
Cooperativa Archeotour – Paulilatino
Cooperativa Forum Traiani – Fordongianus
Cooperativa Paoleotur – Abbasanta
Fabio Corona
Fondazione Gramsci onlus
Paola Frogheri
Ekaterina Kartushina
Simona Mele
Luca Paulesu
Gioele Pinna
Sebastiano Piras
pixabay.com
Andrea Proietti
Antonella Sanna
Valentino Selis.
 

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Tessere e Membership

Con la tessera di Amico e Amico Sostenitore della Casa Museo di Antonio Gramsci puoi usufruire di tariffe d’ingresso ridotte e di altri vantaggi. 

Amico della Casa Museo di Antonio Gramsci

  • Membership Residenti a Ghilarza Tessera annuale nominale gratuita
  • Membership Junior (fino ai 26 anni) € 8 Tessera annuale nominale
  • Membership Individuale € 10 Tessera annuale nominale
  • Membership Dual (per due persone) € 16 Tessera annuale nominale per due persone
  • Membership Family € 20 Tessera annuale nominale per tutti i componenti del nucleo familiare
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Amico Sostenitore della Casa Museo di Antonio Gramsci

  • Membership Sostenitore Individuale a partire da € 20 Tessera annuale nominale
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    Informazioni e aggiornamento, tramite e-mail, sugli appuntamenti culturali
  • Membership Sostenitore Associazione a partire da € 100 Tessere annuali nominali per il consiglio direttivo dell’associazione e alcune tessere generiche intestate all’associazione (massimo 15 tessere)
  • Membership Sostenitore Azienda da € 200 Tessere annuali nominali per il CdA e alcune tessere generiche intestate all’azienda (massimo 20 tessere)
    Benefit
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    Informazioni e aggiornamento, tramite e-mail, sugli appuntamenti culturali
    Possibilità di organizzare, con l’appoggio e l’assistenza dello Staff della Casa Museo, tour di Ghilarza, dei siti e luoghi della cultura del territorio, pasti a prezzi agevolati
    Possibilità di acquistare dei guest ticket (biglietti d’ingresso al museo senza data) ad una tariffa agevolata da donare a vostri amici, ospiti o clienti.

 

 

 

 

 

 

Sottoscrizione
Per diventare Amico o Amico Sostenitore occorre compilare un form con i tuoi dati personali, lo trovi presso la Casa Museo.
Per poter usufruire dei benefit cui la tessera dà diritto questa va esibita unitamente ad un documento personale di identità in corso di validità o, nel caso di Associazioni o Aziende, a un documento attestante l’appartenenza al consiglio direttivo dell’Associazione o al CdA dell’Azienda.

Tutela della privacy
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Contatti
Tel. 0785 388600
info@casamuseogramsci.it

Dintorni di Ghilarza

Nei dintorni di Ghilarza il territorio è ricco di siti di notevole interesse, tra i tanti: il Nuraghe Losa, Santa Cristina e le terme di Fordongianus.

Nuraghe_Losa_Abbasanta
Il Nuraghe Losa si trova nelle campagne del comune di Abbasanta, in prossimità di Ghilarza. E’ facilmente raggiungibile dalla Strada statale 131, fra il chilometro 123 e 124, sulla destra per chi viene da Sassari e sulla sinistra per chi viene da Cagliari.
Percorrendo una breve stradina si arriva a uno dei meglio conservati e più importanti monumenti dell’architettura nuragica per il suo disegno organico, la compattezza dei volumi e la raffinatezza delle tecniche murarie.
Il Nuraghe Losa risale alla fase tarda della media età del Bronzo (XV-XIV secolo a.C ) e fu edificato con blocchi di basalto, pietra tipica della zona. E’ costituito da un mastio e da un bastione trilobato protetto da un antemurale e da un’ulteriore cinta muraria.
All’interno della cinta si trovano i resti di un grande villaggio nuragico con capanne circolari, il quale fu costruito successivamente al nuraghe a partire dal Bronzo Recente (XIII secolo a.C.) e fu abitato fino alla tarda età del Ferro (VII secolo a.C.).
Dopo un abbandono di diversi secoli, l’insediamento fu rioccupato in età punica (IV secolo a.C.) e riabitato ininterrottamente in età romana e addirittura fino al VII secolo d.C., come testimonia la presenza di urne cinerarie di età imperiale, scavate nella roccia basaltica e attualmente visibili nei pressi dell’ingresso dell’area archeologica.
Il sito è stato oggetto di varie campagne di scavo dalla fine dell’Ottocento alla fine del Novecento.

Pozzo_sacro_Santa_Cristina_Paulilatino

Santa Cristina è un santuario nuragico situato nel territorio del comune di Paulilatino, che dista meno di una decina di chilometri da Ghilarza ed è raggiungibile dalla Strada statale 131, che collega Sassari con Cagliari, al bivio segnalato da cartelli all’altezza del chilometro 114,300.
Il sito è conosciuto sopratutto per il pozzo nuragico con scala e volta a tholos, costruito con blocchi di basalto ben levigati e posizionati con precisione matematica e considerato come il più rappresentativo dei pozzi sacri presenti in Sardegna per la sua raffinata tecnica edilizia.
Risalente ai secoli XI-IX a.C., è circondato dal muro che delimitava il recinto sacro ellittico. Una lunga scalinata arriva sino al fondo del pozzo, dove ancora sgorga l’acqua sorgiva.
L’area archeologica è costituita da un nucleo comprendente il tempio a pozzo e la cosiddetta capanna delle riunioni, ben conservata con i sedi perimetrali e annesso recinto, e una serie di capanne d’abitazione più piccole. L’altro nucleo presenta un nuraghe monotorre e strutture abitative di varie epoche.
Il complesso comprende anche un’area sacra moderna, composta dalla piccola chiesa campestre dedicata a Santa Cristina edificata dai Camaldolesi intorno al XIII secolo e da una trentina di casette, dette muristenes, utilizzate dai fedeli nei nove giorni di preghiera e di festa in onore della santa, celebrata la seconda domenica di maggio.
Nel centro del paese di Paulilatino presso la sezione archeologica del Museo Archeologico-Etnografico Palazzo Atzori, ospitato in una casa padronale sette-ottocentesca, è possibile vedere reperti provenienti dagli scavi del complesso nuragico di Santa Cristina. Il Museo comprende anche numerosi oggetti di interesse etnografico che documentano la vita agro-pastorale nel circondario, di particolare interesse è “la stanza del pane”.

Terme_romane_Fordongianus

Le terme Forum Traiani si trovano a Fordongianus, situato sulla sponda sinistra della valle del Tirso, raggiungibile da Oristano percorrendo la Strada provinciale55 per Silì e proseguendo sulla Strada statale 388 in direzione di Simaxis e Ollastra. Dal centro del paese si prende la via delle terme fino a raggiungere l’area archeologica.
Il complesso termale, tra i più importanti della Sardegna, gravita sul sito urbano di Forum Traiani (da cui il nome Fordongianus), costruito in età medio-imperiale dall’imperatore Traiano come centro di mercato tra le popolazioni dell’interno e quelle romanizzate dell’entroterra del golfo di Oristano. Diventò un grande centro di scambi; all’inizio del IV sec. d.C. fu probabilmente elevato al rango di municipium.
Il complesso delle terme (le antiche Aquae Ypsitanae), che sfruttavano le acque che ancora oggi sgorgano alla temperatura di 54 C, si compone di due diverse parti, appartenenti a periodi diversi.
La più antica, risalente al I secolo d.C., ma utilizzata anche in seguito, è caratterizzata dalla natatio, la grande piscina che veniva utilizzata per bagni terapeutici.
Lo stabilimento termale del III secolo d.C., che si trova alle spalle di quello più antico e con il quale comunica tramite una piccola scalinata, è invece di tipo classico e si componeva di frigidarium, tepidarium e calidarium, ossia ambienti differenziati dove si potevano fare bagni freddi, tiepidi e caldi.
Recentemente per l’utilizzo delle terme è stato realizzato un apposito stabilimento e una struttura ricettiva.

Ghilarza

Ghilarza_Piazza_San_Palmerio

Ghilarza si trova nella parte centro-occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano, facilmente raggiungibile attraverso le più importanti arterie stradali che collegano Cagliari e Sassari (SS 131) Nuoro ed Olbia (SS 131Bis). Conta circa 4.500 abitanti e si caratterizza per le sue case in basalto, addossate le une alle altre, con l’orto in prevalenza nella parte retrostante. E’ in continuità territoriale e abitativa con i paesi di Abbasanta e Norbello.

Il paese è ad un’altitudine di 290 metri sul livello del mare, nel vasto altipiano Abbasantese che dai margini della catena del Montiferru scende verso la Valle del Tirso. Ampie distese erbose caratterizzate dalla presenza di orchidee selvatiche si alternano, a boschi di querce e lecci, agli olivastri, ai mandorli e alla macchia mediterranea che custodisce testimonianze dell’epoca prenuragica e nuragica, fenicio-punica, romana e bizantina.

Lago_Omodeo__visto__da_San_Serafino

La presenza di corsi d’acqua e del fiume Tirso, la fertilità delle terre hanno, infatti, favorito fin dalle epoche antichissime gli insediamenti umani, riscontrabili dai numerosi nuraghi, domus de janas, tombe dei giganti, e gli scambi commerciali in epoca fenicio-punica e romana, di cui è possibile trovare ancora oggi resti di stazioni.
In epoca bizantina, nell’agro ghilarzese, sono state edificate numerose chiese sui resti di templi pre-nuragici e nuragici e, intorno ad esse, dei piccoli villaggi chiamati novenari, caratterizzati da piccole case dette muristenes: San Michele, San Giovanni, San Serafino e Trempu.
Del periodo giudicale Ghilarza conserva la chiesa di San Pietro di Zuri e nell’aggregato urbano, a breve distanza dalla Torre Aragonese, quella di San Palmerio.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, l’economia agro-pastorale di Ghilarza si trasforma in artigianale, soprattutto per la lavorazione della pietra, del ferro e del legno. All’inizio del Novecento la bravura degli scalpellini ghilarzesi, maistru de muru, supera i confini comunali e le maestranze locali vengono impiegate nella costruzione di opere pregevoli in numerosi centri dell’isola, di alcune città sarde come Carbonia e Mussolinia (oggi Arborea), della stessa diga sul fiume Tirso e per la messa in posa del lastricato della Piazza Rossa a Mosca.
Da allora l’edilizia continua ad avere un ruolo fondamentale nell’economia ghilarzese, assieme al commercio e al terziario.

Ghilarza è stata anche un attivo centro culturale fin dall’epoca giudicale; già nel 1200 la sua scuola permetteva di conseguire i primi livelli di istruzione.
Nella metà dell’Ottocento vengono fondati il Circolo di lettura, luogo di ritrovo dei notabili, e una delle prime Società di mutuo soccorso della Sardegna nata per volontà dall’associazione degli artigiani locali, e nei primi anni del Novecento il primo circolo femminile.
In questo contesto, le cui tracce sono conservate presso l’Archivio storico comunale, sono cresciuti ed hanno operato giuristi, medici, militari e diplomatici, studiosi e letterati.
Tra questi spicca Antonio Gramsci, il grande pensatore, ancora studiato in tutto il mondo, che a Ghilarza trascorse con la famiglia gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza in una casa, ubicata nel centro storico del paese, trasformata in casa museo.

Vicino a Ghilarza sorge la frazione di Zuri, ricostruita nel 1923 dagli stessi abitanti dopo che il nucleo originario era stato sommerso dalle acque del lago Omodeo; la sua Chiesa di San Pietro in trachite rossa, in stile romanico, è stata ricomposta su un’altura con l’impiego dei materiali originali.

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L’edizione 2018

Tema generale della terza edizione, tenutasi dal 10 al 15 settembre 2018, è stato Crisi e rivoluzione passiva. Gramsci interprete del Novecento.

Dopo una lectio magistralis pubblica di Leonardo Rapone (Crisi, guerra e rivoluzione, 1914-1920), le attività si sono articolate in sette sessioni di lavoro, introdotte da altrettante lezioni (Giuseppe Cospito, Egemonia e crisi di egemonia; Alvaro Bianchi, La crisi di autorità e la teoria delle élites; Francesca Antonini, Pensare l’«interregno» nelle categorie politiche e strategiche: cesarismo e bonapartismo; Pasquale Voza, Rivoluzione passiva; Fabio Frosini, La «politica totalitaria» e la crisi dello Stato; Jean-Pierre Potier, La crisi del 1929 e la scienza economica; Roberto M. Dainotto, La cultura e l’arte nella società di massa). Al termine delle lezioni, Giuseppe Vacca ha tenuto una conferenza pubblica su Rivoluzione passiva e storia del Novecento.

Le attività della Scuola sono state precedute dall’inaugurazione, a Casa Gramsci, della mostra bibliografica Le riviste ritrovate: la formazione di Gramsci in Sardegna (1907-1914), a cura di Luca Paulesu.

Parallelamente alle lezioni si è svolto, presso il Circolo di lettura di Ghilarza, un breve ciclo di conversazioni, Le parole di Gramsci, con interventi di Giancarlo Schirru (Egemonia), Mauro Pala (Intellettuali) e Francesca Izzo (Società civile/Stato).

Hanno partecipato come allievi alla terza edizione della GSS: Agustín Artese (Argentina), Giulio Azzolini (Italia), Simone Coletto (Italia), Martín Cortés (Argentina), Alessia Franco (Italia), Anxo Garrido Fernández (Spagna), Nicole Gounalis (USA), Giuliano Guzzone (Italia), Marie Lucas (Francia), Gigliola Mendes (Brasile), Daniela Mussi (Brasile), José Gabriel Rovelli (Argentina), Giacomo Tarascio (Italia), Javier Waiman (Argentina).

I risultati della GSS 2018 hanno dato luogo al volume Crisi e rivoluzione passiva. Gramsci interprete del Novecento, a cura di G. Cospito, G. Francioni e F. Frosini, Como-Pavia, Ibis, 2021.

L’edizione 2016

Tema generale della seconda edizione, tenutasi dal 5 al 10 settembre 2016, è stato L’estensione dell’ideologia: folclore, religione, senso comune, buon senso, filosofia.

Dopo una lectio magistralis pubblica di André Tosel (Democrazia, filosofia, ideologia), le attività si sono articolate in sette sessioni di lavoro, introdotte da altrettante lezioni (Fabio Frosini, Ideologia, superstrutture, linguaggio; Giuseppe Cospito, Senso comune/buon senso; Cosimo Zene, Folclore, religione, senso comune; Joseph A. Buttigieg, Il concetto gramsciano di “intellettuale” e di “cultura”; Romain Descendre – Jean-Claude Zancarini, Traducibilità, egemonia, ideologia; Francesca Izzo, Filosofia, democrazia, Stato nazione; Anne Showstack Sassoon, Stato, politica e intellettuali). Al termine delle lezioni, Gianni Francioni ha tenuto una conferenza pubblica su L’estensione dell’ideologia in Gramsci e la genesi delle sue articolazioni.

Hanno partecipato come allievi alle seconda edizione della GSS: Francesca Antonini (Italia), Sabrina Areco (Brasile), Aaron Bernstein (USA), Martín Cortés (Argentina), Anthony Crézégut (Francia), Clara de Freitas Figueiredo (Brasile), Diana Grisel Fuentes De Fuentes (Messico), Natalia Gaboardi (Italia), Nicole Gounalis (USA), Giuliano Guzzone (Italia), Robert P. Jackson (Gran Bretagna), Marie Lucas (Francia), José Gabriel Rovelli (Argentina), Deise Rosalio Silva (Brasile), Giacomo Tarascio (Italia).

I risultati della GSS 2016 hanno dato luogo a un numero monografico della rivista «Materialismo storico», V, 2018, n. 2 (https://journals.uniurb.it/index.php/materialismostorico/issue/view/MS%202_2018%20%28V%29).

Produzione: sett. 2016 EJA TV per Ghilarza Summer School 2016
Musica: Ratapignata, Nino (Su mali connotu)

L'edizione 2014

Il 6-7 settembre 2013 si è tenuta a Ghilarza un’anteprima della GSS, con un numero ridotto di relazioni (Fabio Frosini, Sulle “spie” dei “Quaderni del carcere”; Giuseppe Cospito, Le “cautele” nella scrittura carceraria di Gramsci; Peter D. Thomas, Cosa rimane dei subalterni alla luce dello “Stato integrale”?; Cosimo Zene, I subalterni nel mondo: tipologie e nesso con le differenti forme dell’esperienza religiosa). Al termine del seminario il progetto della Ghilarza Summer School è stato presentato in un incontro pubblico.

La prima edizione “ufficiale” della GSS si è tenuta dall’8 al 12 settembre 2014 ed ha avuto come tema generale Egemonico/Subalterno. Dopo una lectio magistralis pubblica di Giuseppe Vacca (Sul concetto gramsciano di “egemonia”), le attività si sono articolate in otto sessioni di lavoro, introdotte da altrettante lezioni (Gianni Francioni, Come lavorava Gramsci; Giancarlo Schirru, Egemonico/subalterno nella prospettiva della linguistica; Giuseppe Cospito, Egemonia/egemonico nei “Quaderni del carcere” (e prima); Giovanni Semeraro, I subalterni e la religione; Guido Liguori, Subalterno/-i nei “Quaderni del carcere” (e prima); Peter D. Thomas, Stato, democrazia e cultura dal punto di vista dei subalterni; Fabio Frosini, Utopia, religione, democrazia, subalternità; Marcus E. Green, I subalterni dopo gli studi postcoloniali e culturali). Al termine delle lezioni, si è tenuta una tavola rotonda aperta al pubblico.

La prima edizione ha visto la partecipazione come allievi di Luciana Aliaga (Brasile), Francesca Antonini (Italia), Manuela Ausilio (Italia), Eleonora Forenza (Italia), Natalia Gaboardi (Italia), Robert P. Jackson (Gran Bretagna), Ingo Lauggas (Austria), Rodrigo Lima (Brasile), Antonia Lovecchio (Italia), Camila De Góes (Brasile), Daniela Mussi (Brasile), Laura Nieto Sanabria (Messico), M. Cecilia Pato (Argentina), Deise Rosalio Silva (Brasile), Paola Zichi (Italia).

I risultati della GSS 2014 hanno dato luogo a un numero monografico (Egemonico/subalterno) della rivista «International Gramsci Journal», vol. 2, n. 1, 2016 (http://ro.uow.edu.au/gramsci/vol2/iss1/).

Come funziona

La Ghilarza Summer School ha cadenza biennale, si svolge a Ghilarza nel mese di settembre e occupa una settimana, per un totale di otto sessioni di lavoro, precedute da una lezione introduttiva e seguite da una conclusiva, entrambe aperte al pubblico e dedicate alla messa a fuoco del tema principale del corso e a un bilancio del lavoro svolto.

Il corpo docente viene individuato ogni anno sulla base delle esigenze nascenti dalle tematiche da affrontare, e si compone di un congruo numero di insegnanti (almeno uno per ogni sessione) scelti fra i maggiori specialisti a livello internazionale.

Gli studenti, di qualsiasi nazionalità e provenienza, vengono selezionati, previo bando di partecipazione pubblicato sulla pagina web di diversi siti, in base alla valutazione del curriculum e di un progetto di ricerca (che devono essere allegati alla domanda di partecipazione). Orientativamente, la GSS è rivolta a giovani studiosi in possesso di laurea, che abbiano già svolto ricerche su Gramsci e abbiano conseguito o stiano conseguendo un dottorato di ricerca e/o siano autori di adeguate pubblicazioni su Gramsci. Dato l’approccio interdisciplinare scelto dalla Scuola, nella selezione delle domande non vengono privilegiate alcune aree disciplinari a scapito di altre, ma è fatta valere l’oggettiva rilevanza della formazione e del progetto di ricerca presentati, rispetto alle finalità scientifiche generali e allo specifico tema scelto ogni anno dalla Scuola.

Il numero massimo di studenti è fissato in 15, per consentire una buona interazione nel lavoro seminariale; il numero minimo per poter attivare ciascuna edizione della GSS è di 8 studenti. Gli studenti devono avere una competenza linguistica sufficiente a seguire le lezioni (che si svolgono in italiano) e a intervenire nella discussione, e devono sapersi confrontare con i testi di Gramsci nella loro versione originale. Vengono comunque accettati anche progetti di ricerca in francese, inglese, portoghese, spagnolo e tedesco. In questo modo è possibile lavorare ad un alto livello di approfondimento, capace di ridefinire le coordinate della ricerca a livello internazionale.

Ogni anno viene proposta una tematica riguardante il pensiero di Gramsci – scelta tra le più rilevanti e influenti – sufficientemente ampia ma non generica. La GSS si configura infatti come un laboratorio che ospita la ricerca di studiosi del pensiero gramsciano, e di studenti (laureati, dottorandi o dottori di ricerca) a partire da un approccio scientifico di carattere storico e interdisciplinare. I seminari affrontano il tema prescelto da una duplice prospettiva, e cioè in una ricostruzione immanente del delinearsi della questione secondo la logica interna dei testi di Gramsci, e nella sua proiezione e presenza attuale nella discussione scientifica e nel dibattito teorico sul piano internazionale.

Per ciascuna sessione vi è una lezione-relazione di base, che mette in evidenza gli aspetti problematici dell’argomento in oggetto, facendone rilevare sia la dimensione storico-concettuale, sia gli elementi di attualità. Alla lezione-relazione fanno seguito interventi attivi da parte degli studenti.

Un congruo numero di sessioni è dedicato, ogni anno, a introdurre e approfondire criticamente e metodologicamente la problematica specificamente filologica presentata dai testi gramsciani (per esempio, problemi di attribuzione degli scritti giornalistici; variantistica dei Quaderni; rapporto tra testi dei Quaderni e fonti; problemi di datazioni di quaderni o gruppi di quaderni; ecc.). Obiettivo della Scuola è di stimolare una metodologia capace di combinare filologia, storia e teoria in un nuovo approccio alla lettura e interpretazione dei testi di Gramsci, e all’analisi della loro rilevanza per il dibattito attuale.

Le attività della GSS sono finanziate dal 2013 dalla Fondazione di Sardegna. Il soggiorno a Ghilarza degli studenti è gratuito, e vengono anche messe a disposizione alcune borse di studio destinate a coprire, in tutto o in parte, le spese di viaggio degli allievi.

Gli organi della Scuola

Le attività della Ghilarza Summer School sono orientate da un consiglio scientifico, composto da importanti studiosi di Gramsci:
Derek Boothman (già Università di Bologna, direttore dello «International Gramsci Journal»)
Giuseppe Cospito (Università di Pavia, segretario della GSS)
Roberto M. Dainotto (Duke University, Durham, USA)
Romain Descendre (École Normale Supérieure de Lyon)
Gianni Francioni (emerito Università di Pavia, presidente della GSS)
Gianni Fresu (Università di Cagliari – Universidade Federal de Uberlândia, M.G., BRA)
Fabio Frosini (Università di Urbino Carlo Bo, direttore della GSS)
Francesca Izzo (già Università di Napoli “L’Orientale”)
Dora Kanoussi (già Benemérita Universidad Autónoma de Puebla, MX)
Fiamma Lussana (Università di Sassari)
Mauro Pala (Università di Cagliari)
Giancarlo Schirru (Università di Napoli “L’Orientale”)
Peter D. Thomas (Brunel University, London)
Giuseppe Vacca (Fondazione Gramsci, Roma)
Jean-Claude Zancarini (émérite École Normale Supérieure de Lyon)
Cosimo Zene (emeritus School of Oriental and African Studies, University of London).

Il consiglio scientifico è coordinato da un comitato direttivo composto da Giuseppe Cospito, Gianni Francioni e Fabio Frosini.

Il progetto

L’idea di istituire a Ghilarza una Scuola internazionale di studi gramsciani è nata nel 2011 da una positiva interlocuzione fra alcuni studiosi italiani e stranieri di Gramsci, la Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza, la Fondazione Gramsci di Roma, la International Gramsci Society e la Fondazione di Sardegna. Ha preso corpo in tal modo l’ambizioso progetto di dedicare al pensiero di Antonio Gramsci una scuola di alti studi e di radicarla nel paese dell’infanzia e della giovinezza del pensatore sardo.

L’iniziativa è parsa il modo migliore per corrispondere alle aspettative nate dalla grande e rinnovata fortuna che il pensiero di Antonio Gramsci sta conoscendo in questo ultimo ventennio a livello mondiale, e di collegare al contempo la dimensione internazionale degli studi a lui dedicati con la dimensione socio-culturale della terra nella quale la sua personalità si è formata.

Il pensiero di Gramsci (l’autore italiano più letto nel mondo, con Dante e Machiavelli) è oggi più che mai dibattuto e utilizzato in contesti geo-politici, linguistici, metodologici, disciplinari diversissimi. Si tratta di un caso raro di pensatore politico che non subisce i contraccolpi del trascorrere del tempo né dei conflitti ideologici, ma continua anzi ad offrire elementi di approfondimento. L’interesse per la sua opera è in costante aumento, specialmente fra giovani ricercatori di tutto il mondo, che pur conoscendo Gramsci (ma spesso solo grazie a traduzioni e antologie) e utilizzandone i concetti, sentono tuttavia il bisogno, per interpretarlo correttamente, di uno strumentario ermeneutico adeguato.

L’ampia domanda di approfondimento scientifico che si è profilata a livello internazionale può essere soddisfatta dalla scuola italiana di studi su Gramsci (in particolare dal gruppo di studiosi che fa capo ai curatori dell’Edizione nazionale dei suoi scritti). Grazie a questo qualificato apporto, la Ghilarza Summer School aspira a diventare il punto di riferimento mondiale per gli studi gramsciani: non solamente un luogo d’incontro e di collaborazione dei più importanti studiosi di Gramsci, ma anche lo spazio in cui la tradizione storico-filologica italiana può fecondamente dialogare con l’approccio teorico e analitico dominante nel mondo anglofono.

Il contesto in cui la Ghilarza Summer School viene realizzata non è elemento secondario del progetto. La partecipazione al consiglio scientifico della Scuola di docenti in rappresentanza delle Università di Cagliari e di Sassari, enti patrocinatori della Scuola, è un segnale del fatto che questa iniziativa intende non solamente trasmettere l’approccio metodologico italiano a giovani studiose e studiosi di tutto il mondo, ma al contempo radicare questo lavoro nella specifica dimensione della Sardegna, permettendo agli allievi di avere un contatto proficuo con la vita culturale sarda e di conoscere i luoghi in cui Gramsci crebbe, si formò e fece le sue prime esperienze politiche.

In questo modo le radici, anche antropologiche, della maturazione di Gramsci possono offrire un significativo supporto al rinnovamento della lettura dei temi gramsciani, e la Sardegna, a sua volta, attraverso la Ghilarza Summer School, può ri-accogliere degnamente il suo illustre conterraneo divenuto ormai “globale”. Per questa ragione la Scuola prevede, accanto ai laboratori riservati agli allievi, anche delle iniziative culturali pubbliche, da tenersi a Ghilarza e in altri luoghi “gramsciani” significativi.

Gli organi della Fondazione

Quinquennio 2022-2027

Presidente
Caterina Pes

Vicepresidente e Direttore scientifico 
Gianni Francioni

Consiglio di indirizzo
Caterina Pes (Presidente), Antonello Arru, Francesco Berria, Giorgio Caredda, Paola Flore, Gianni Francioni, Francesco Giasi, Stefano Licheri, Guido Liguori, Giorgio Macciotta, Luca Paulesu, Elisabetta Pilia, Gianni Simula, Eugenia Usai, Giuseppe Vacca

Consiglio di amministrazione
Caterina Pes (Presidente), Alessandro Bianchi, Antonio Carta, Gian Piero Liori, Giuseppe Mura, Pier Paolo Paulesu, Franca Pinna, Gabriele Satta, Emanuela Uselli

Comitato scientifico
Gianni Francioni (Presidente), Giuliana Altea, Giuseppe Cospito, Salvatore Cubeddu, Antonio Deias, Luisa Di Felice, Lea Durante, Simonetta Fiori, Gianni Fresu, Paolo Fresu, Fabio Frosini, Giuseppe Giulietti, Antonio Gramsci jr, Gad Lerner, Fiamma Lussana, Luigi Manconi, Patrizia Manduchi, Antonello Mattone, Guido Melis, Salvatore Mereu, Claudio Natoli, Mauro Pala, Igino Panzino, Vittorio Pelligra, Paolo Piquereddu (Direttore del Museo), Bachisio Porru, Maria Luisa Righi, Gianluca Scroccu, Gigliola Sulis, Albertina Vittoria, Paolo Zucca

Collegio dei revisori dei conti
Gregorio Mezzettieri (Presidente), Costantino Porcu, Fabrizio Sotgiu

Quinquennio 2017-2022 

Presidente
Giorgio Macciotta

Vicepresidente
Elisabetta Pilia

Consiglio di indirizzo
Giorgio Macciotta (Presidente), Antonello Arru (maggio 2018-dicembre 2022), Francesco Berria (maggio 2018-dicembre 2022), Giorgio Caredda, Alessandro Defrassu (gennaio 2017-ottobre 2020), Filomena Deriu (gennaio 2017-ottobre 2020), Paola Flore (gennaio 2021-dicembre 2022), Gianni Francioni, Francesco Giasi, Stefano Licheri (gennaio 2021-dicembre 2022), Guido Liguori, Francesco Mannoni (gennaio-settembre 2017), Luca Paulesu, Caterina Pes, Elisabetta Pilia, Gioele Pinna (gennaio 2017-ottobre 2020), Gianni Simula, Eugenia Usai (gennaio 2021-dicembre 2022), Emanuela Uselli (gennaio 2017-marzo 2018), Giuseppe Vacca

Consiglio di amministrazione
Giorgio Macciotta (Presidente), Antonello Arru (gennaio 2017-maggio 2018), Gian Paolo Cadoni (gennaio 2017-aprile 2020), Antonio Carta (aprile 2020-dicembre 2022), Serafina Manca (dicembre 2018-dicembre 2019), Giuseppe Mura (aprile 2020-dicembre 2022), Pier Paolo Paulesu, Giuseppe Pilia (gennaio 2017-luglio 2019), Franca Pinna (aprile 2020-dicembre 2022), Marco Sini, Luigi Taras (aprile 2020-dicembre 2022), Eugenia Usai (gennaio 2017-settembre 2020), Emanuela Uselli (marzo 2018-dicembre 2022), Albertina Vittoria (gennaio 2017-aprile 2020)

Comitato scientifico
Giorgio Macciotta (Presidente), Giuliana Altea, Remo Bodei (gennaio 2017- novembre 2019), Manlio Brigaglia (gennaio 2017-maggio 2018), Giuseppe Cospito, Salvatore Cubeddu, Antonio Deias, Luisa Di Felice, Lea Durante, Simonetta Fiori, Gianni Fresu, Paolo Fresu, Fabio Frosini, Antonio Gramsci jr, Fiamma Lussana, Patrizia Manduchi, Luciano Marrocu (gennaio 2017-settembre 2020), Antonello Mattone, Salvatore Mereu, Claudio Natoli, Mauro Pala, Igino Panzino, Diddi Paulesu (gennaio 2017-settembre 2021), Vittorio Pelligra, Paolo Piquereddu (Direttore del Museo), Bachisio Porru, Gianluca Scroccu, Gigliola Sulis, Paolo Zucca

Collegio dei revisori dei conti
Viviana Ferri (Presidente, gennaio 2017-maggio 2018), Gregorio Mezzettieri (maggio 2018-dicembre 2022), Stefano Ponticelli (gennaio 2017-maggio 2018), Costantino Porcu (Presidente, maggio 2018-dicembre 2022), Giovanni Schirra (gennaio 2017-maggio 2018), Gianmarco Trudu (maggio 2018-dicembre 2022)

Chi siamo

La Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza onlus è una fondazione di partecipazione senza scopi di lucro, nata il 14 dicembre 2016 per iniziativa di quattro soci fondatori: la Fondazione Enrico Berlinguer onlus di Cagliari, proprietaria della Casa, la Famiglia Gramsci Paulesu, cioè i discendenti in linea diretta di Antonio Gramsci e di Teresina Gramsci Paulesu, proprietari della Raccolta di oggetti appartenuti a Gramsci, la Fondazione Gramsci onlus di Roma e il Comune di Ghilarza.
La Fondazione ha sede legale a Ghilarza in Corso Umberto I n. 57 presso la Casa Museo di Antonio Gramsci, tutte le cariche associative sono svolte a titolo gratuito.

La sua missione principale è la promozione, la valorizzazione, lo sviluppo e la pubblica fruizione della Casa Museo, di cui è titolare. A tal fine ne cura la gestione e ne incrementa il patrimonio anche mediante nuove donazioni.
La Fondazione promuove, inoltre, iniziative volte a diffondere e valorizzare la figura e il pensiero di Antonio Gramsci, utilizzando e divulgando anche i risultati degli studi nazionali e internazionali, di tutti i settori sociali e culturali. Favorisce l’incontro tra coloro che, nel mondo, possono fornire contributi e ricerche sul pensiero e l’opera di Antonio Gramsci. Sostiene attività di formazione, corsi, seminari, convegni che si riferiscono alla vita, al pensiero, al metodo di lavoro di Antonio Gramsci e al suo impatto con la realtà sociale e culturale contemporanea, sia in forma diretta che in collaborazione con il sistema scolastico e universitario, enti, istituzioni e organizzazioni pubbliche o private. Sviluppa scambi culturali con altre istituzioni aventi finalità simili alle proprie.

Le finalità della Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza onlus, il patrimonio, i fondatori, i partecipanti istituzionali e i partecipanti, gli organi, le modalità di gestione finanziaria e contabile sono definiti nello Statuto.

Scarica lo statuto in versione PDF

Opere di Antonio Gramsci

Le prime edizioni degli scritti di Gramsci sono edite da Einaudi.

Scritti politici del periodo precarcerario:
L’Ordine nuovo 1919-1920. 1954. (Opere di Antonio Gramsci, 9)
Scritti giovanili 1914-1918. 1958. (Opere di Antonio Gramsci, 8)
Sotto la Mole 1916-1920. 1960. (Opere di Antonio Gramsci, 10)
Socialismo e fascismo. L’Ordine nuovo 1921-1922. 1966. (Opere di Antonio Gramsci, 11)
La costruzione del partito comunista 1923-1926. 1971. (Opere di Antonio Gramsci, 12)
Cronache torinesi 1913-1917, a cura di Sergio Caprioglio. 1980. (Nuova universale Einaudi, 171)
La Città futura 1917-1918, a cura di Sergio Caprioglio. 1982. (Nuova universale Einaudi, 177)
Il nostro Marx 1918-1919, a cura di Sergio Caprioglio. 1984. (Nuova universale Einaudi, 188)
L’Ordine nuovo 1919-1920, a cura di Valentino Gerratana e Antonio A. Santucci. 1987. (Nuova universale Einaudi, 191).

I Quaderni del carcere sono stati pubblicati in una prima edizione in volumi tematici:
Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce. 1948. (Opere di Antonio Gramsci, 2)
Gli intellettuali e l’organizzazione della cultura. 1949. (Opere di Antonio Gramsci, 3)
Il Risorgimento. 1949. (Opere di Antonio Gramsci, 4)
Note sul Machiavelli, sulla politica e sullo Stato moderno. 1949. (Opere di Antonio Gramsci, 5)
Letteratura e vita nazionale. 1950. (Opere di Antonio Gramsci, 6)
Passato e presente. 1951. (Opere di Antonio Gramsci, 7).
Successivamente, nell’edizione dell’Istituto Gramsci:
Quaderni del carcere. Edizione critica dell’Istituto Gramsci, a cura di Valentino Gerratana. 1975. 4 v. (Nuova universale Einaudi, n. s., 1).
Più recentemente è stata pubblicata anche l’edizione anastatica:
Quaderni del carcere. Edizione anastatica dei manoscritti, a cura di Gianni Francioni. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana; Cagliari, L’Unione sarda, 2009. 18 v.

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La corrispondenza dal carcere ha avuto diverse edizioni:
Lettere dal carcere. 1947. (Opere di Antonio Gramsci, 1)
Lettere dal carcere. A cura di Sergio Caprioglio e Elsa Fubini, 1965 (Nuova universale Einaudi, 60)
Lettere dal carcere. A cura di Antonio A. Santucci. Palermo, Sellerio, 1996. 2 v. (La nuova diagonale, 14).
Tra le edizioni parziali, molto importante:
Antonio Gramsci – Tatiana Schucht, Lettere 1926-1935. A cura di Aldo Natoli e Chiara Daniele. 1997. (Nuova universale Einaudi, 224).

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Presso la Fondazione Gramsci onlus è in corso l’Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci, istituita dal Ministero per i Beni culturali nel 1996, ora presieduta da Giuseppe Vacca.
I volumi sono editi dall’Istituto della Enciclopedia italiana. Finora sono stati pubblicati:
Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci promossa dalla Fondazione Istituto Gramsci
Quaderni del carcere 1. Quaderni di traduzioni (1929-1932), a cura di Giuseppe Cospito e Gianni Francioni. 2007. 2 v.
Documenti 1. Appunti di glottologia 1912-1913, a cura di Giancarlo Schirru. 2016
Scritti 1910-1926. 2: 1917, cura di Leonardo Rapone con la collaborazione di Maria Luisa Righi e il contributo di Benedetta Garzarelli. 2015
Epistolario 1: Gennaio 1906-dicembre 1922, a cura di David Bidussa, Francesco Giasi, Gadi Luzzatto Voghera e Maria Luisa Righi; con la collaborazione di Leonardo P. D’Alessandro, Benedetta Garzarelli, Eleonora Lattanzi, Luigi Manias e Francesco Ursini. 2009
Epistolario 2: Gennaio-novembre 1923, a cura di David Bidussa, Francesco Giasi e Maria Luisa Righi; con la collaborazione di Leonardo P. D’Alessandro, Eleonora Lattanzi e Francesco Ursini. 2011

Edizione_nazionale_degli_scritti_di_Antonio_Gramsci
Il fondo archivistico di Gramsci è conservato presso la Fondazione Gramsci onlus, nel cui sito (www.fondazionegramsci.org) è consultabile la Bibliografia gramsciana. Fondata da John M. Cammett, ora curata da Francesco Giasi e Maria Luisa Righi, questa Bibliografia riporta i titoli di tutti gli scritti su Gramsci dal 1922 e di tutte le traduzioni delle sue opere, per un totale di oltre ventimila voci in 41 lingue.

Cronologia della vita di Antonio Gramsci

1891 – Il 22 gennaio nasce ad Ales (Cagliari, ora Oristano), da Francesco, impiegato presso l’ufficio del registro di Ghilarza, e da Giuseppina Marcias, quarto di sette figli (Gennaro, Grazietta, Emma, Antonio, Mario, Teresina, Carlo).

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1894 – Frequenta l’asilo delle suore di Sorgono.

1895 – Inizia a manifestarsi la malformazione fisica, dovuta al morbo di Pott, ma attribuita dalla famiglia ad una presunta caduta dalle braccia di una donna di servizio.

1898 – Il padre è arrestato per una irregolarità amministrativa. La madre si trasferisce, con i figli, a Ghilarza.

1900 – Il 27 ottobre il padre è condannato a oltre 5 anni di carcere, da scontare a Gaeta.

1903 – Consegue la licenza elementare, ottenendo il massimo dei voti in tutte le materie. Per le difficili condizioni economiche della famiglia, interrompe gli studi e lavora per due anni presso l’Agenzia delle Imposte dirette e del Catasto di Ghilarza.

1904 – Il padre viene scarcerato e torna a Ghilarza.

1905 – In autunno si iscrive al Ginnasio presso l’Istituto Carta-Meloni di Santu Lussurgiu.

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1908 – Ottenuta la licenza ginnasiale a Oristano, si iscrive al Liceo Dettòri di Cagliari. Vive con il fratello maggiore Gennaro e frequenta gli ambienti giovanili del movimento socialista.

1910 – Pubblica sul quotidiano di Cagliari L’Unione sarda il suo primo articolo.

1911 – Conseguita la licenza liceale, vince la borsa di studio del collegio Carlo Alberto di Torino per gli studenti disagiati delle vecchie province del Regno di Sardegna. Il 16 novembre si immatricola alla Facoltà di Lettere per Filologia moderna dell’Università di Torino.

1913 – Si iscrive alla sezione torinese del Partito socialista italiano.

1915 – Interrompe gli studi universitari e si dedica al giornalismo, intensificando i rapporti con il movimento socialista. A dicembre viene assunto nella redazione torinese dell’Avanti!. Collabora al settimanale Il Grido del popolo.

1917 – A settembre assume la direzione dell’esecutivo provvisorio della sezione socialista di Torino e dirige fino a dicembre Il Grido del popolo.

1919 – Con Palmiro Togliatti, Angelo Tasca e Umberto Terracini fonda L’Ordine nuovo, settimanale di cultura socialista.

1920 – A maggio, è presente alla riunione della frazione comunista astensionista di Amadeo Bordiga a Firenze. Partecipa al movimento di occupazione delle fabbriche. A novembre prende parte al convegno di Imola, dove si costituisce ufficialmente la frazione comunista del Partito socialista italiano

1921 – Il 1° gennaio esce a Torino il primo numero de L’Ordine nuovo quotidiano, di cui assume la direzione. Partecipa a Livorno al XVII Congresso del Psi (15-21 gennaio), dove si costituisce il Partito comunista d’Italia. Entra a far parte del Comitato centrale del Partito comunista d’Italia.

1922 – Al II congresso del Pcd’I (20-24 marzo) viene designato a rappresentare il partito nell’Esecutivo dell’Internazionale comunista. A maggio si reca a Mosca e partecipa alla II conferenza dell’Esecutivo allargato dell’Internazionale comunista. Per le difficili condizioni di salute, viene ricoverato nella casa di cura Serebrjanij bor, dove conosce Eugenia Schucht, che vi è ricoverata, e, a settembre, sua sorella Giulia. Partecipa al IV Congresso dell’Internazionale comunista (5 novembre -5 dicembre). Il 25 ottobre ha un colloquio con Lenin.

Antonio_Gramsci

 

 

 

 

 

1923 – Impossibilitato a rientrare in Italia, a causa del mandato di cattura spiccato contro di lui, rimane a Mosca. A dicembre giunge a Vienna, designato dall’Internazionale comunista con il compito di mantenere i collegamenti tra partito italiano e partiti comunisti europei.

1924 – Il 12 febbraio esce a Milano il primo numero de L’Unità. Inizia la terza serie de L’Ordine nuovo, quindicinale, pubblicato a Roma. Eletto deputato alle elezioni politiche del 6 aprile nella circoscrizione del Veneto, a maggio rientra in Italia. Entra nell’Esecutivo del Partito comunista d’Italia e si trasferisce a Roma. Ad agosto è eletto segretario del partito. Il 10 agosto a Mosca Giulia dà alla luce il loro primo figlio, Delio.

1925 – A febbraio conosce a Roma Tatiana Schucht, sorella maggiore di Giulia. Tra marzo e aprile, torna a Mosca e partecipa ai lavori del V Esecutivo allargato dell’Internazionale comunista. In autunno Giulia e Delio lo raggiungono a Roma.

1926 – Al III congresso del Partito comunista d’Italia (Lione, 20-26 gennaio) presenta la relazione sulla situazione politica generale. Giulia torna a Mosca, dove il 30 agosto nasce Giuliano. L’8 novembre, in seguito alla promulgazione delle leggi eccezionali, è arrestato e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. È assegnato al confino di polizia a Ustica, dove giunge il 7 dicembre.

Giuliano_Gramsci_Giulia_Schucht_Delio_Gramsci

1927 – Il 14 gennaio il Tribunale militare di Milano emette contro di lui un mandato di cattura. Il 20 gennaio è tradotto al carcere di San Vittore a Milano. La dura vita del carcere si ripercuote sulla sua salute; la cognata Tatiana lo assiste.

1928 – Il 28 maggio si apre a Roma, presso il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, il processo contro di lui e il gruppo dirigente del Partito comunista d’Italia. Il 4 giugno la sentenza lo condanna a 20 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione. A causa delle compromesse condizioni di salute è destinato alla casa penale per minorati fisici e psichici di Turi.

1929 – A gennaio ottiene il permesso di scrivere e l’8 febbraio inizia il primo quaderno.

1932 – In seguito ai provvedimenti di amnistia e al condono per il decennale della marcia su Roma, la condanna viene ridotta a 12 anni e 4 mesi. Inizia la stesura dei Quaderni speciali. Il 30 dicembre a Ghilarza muore la madre.

1933 – In seguito all’aggravarsi della malattia, il 19 novembre lascia la casa penale di Turi. Successivamente viene ricoverato in clinica a Formia. In ottobre inoltra la richiesta per la libertà condizionale che viene accolta.

1935 – In seguito ad una nuova crisi, è trasferito alla clinica Quisisana di Roma. Interrompe definitivamente la stesura dei Quaderni.

1937 – Appena riacquistata la piena libertà, il 25 aprile è colpito da emorragia cerebrale. Due giorni dopo muore. La cognata Tatiana mette in salvo i Quaderni e i suoi libri. Le sue ceneri, inizialmente depositate nel cimitero del Verano, saranno inumate al Cimitero acattolico di Roma.

TERRITORIO

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ANTONIO GRAMSCI

CARTA DEI SERVIZI

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Ciao! Sono un pony express di giorno, un aspirante attore di notte e questo è il mio blog. Vivo a Los Angeles, ho un gran bel cane di nome Jack e mi piace la piña colada. (E infradiciarmi sotto la pioggia.)

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Collaborazioni

La Casa Museo di Antonio Gramsci si propone di attivare forme di collaborazione con i giovani e i meno giovani e di promuovere rapporti stabili di cooperazione tra l’istituzione museale, le scuole di ogni ordine e grado e il mondo dell’associazionismo e del volontariato. Lo scopo principale è di stimolare il senso di appartenenza rispetto al patrimonio culturale identitario della Sardegna e di rafforzare il legame tra il Museo e il territorio, ma anche di favorire esperienze e percorsi formativi in ambito museale e lo sviluppo di nuove forme di narrazione e di comunicazione del Museo soprattutto attraverso il punto di vista dei giovani nel contesto sociale, storico ed economico loro contemporaneo.

Stage e tirocini
La Casa Museo di Antonio Gramsci offre l’occasione di effettuare un’esperienza diretta di apprendimento e formazione nel settore dei musei. E’ disponibile ad ospitare giovani del Servizio civile volontario nazionale, stagisti e tirocinanti provenienti dalle Università il cui indirizzo di studi sia coerente con la missione e la natura della Casa Museo. Queste collaborazioni sono regolamentate da apposite convenzioni.

Alternanza scuola- lavoro
La Casa Museo di Antonio Gramsci è disponibile anche ad accogliere studenti del terzo, quarto e quinto anno delle Scuole superiori per la realizzazione di percorsi formativi di alternanza scuola-lavoro previsti dalla Legge 13 Luglio 2015 n. 107, a costruire con gli insegnanti i relativi progetti e a sottoscrivere con le Scuole interessate le relative convenzioni.

Volontariato
Se vuoi prestare attività di volontariato a titolo gratuito e sei disponibile a garantire una certa continuità, senza impegno di orario e per un periodo non inferiore a tre mesi, segnala il tuo interesse al Museo. La richiesta sarà valutata e, se accolta, saranno predisposte le condizioni affinché il volontariato possa essere espletato con la reciproca soddisfazione della Casa Museo e tua. Gli oneri dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni saranno a carico della Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza onlus

Contatti:
tel. 0785.53075
didattica@casamuseogramsci.it

 

Percorso e allestimento museale

Il percorso espositivo e l’allestimento museale sono stati progettati a metà degli anni Settanta e sono opera di due donne particolarmente autorevoli nei rispettivi ambiti scientifici e professionali: Elsa Fubini e Cini Boeri.

Il percorso espositivo
Elsa Fubini (1909-2003), torinese, ricercatrice dell’Istituto Gramsci di Roma, curatrice con Sergio Caprioglio della edizione Einaudi del 1965 delle Lettere dal carcere, ha costruito con rigore scientifico per i visitatori una vera e propria mappa concettuale della vita e dell’impegno politico di Antonio Gramsci. Nel percorso viene esposta una selezione di oggetti di Gramsci unitamente a documenti d’archivio, fotografie, lettere, articoli giornalistici, per ripercorrere cronologicamente i momenti più rilevanti della sua vita.

Lettere_dal_carcere_edizione_Einaudi

 

 

 

 

 

 

 

 

Il percorso è organizzato al primo piano della Casa Museo in tre stanze, una volta camere da letto della famiglia Gramsci.

I documenti e gli oggetti sono distribuiti secondo un criterio tematico o storico in 9 teche:
1. Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare
2. Dalla cella di Turi di Bari
3. La lingua sarda
4. Ghilarza, il territorio e i problemi di emancipazione della società sarda
5. Torino, l’università, la classe operaia
6. Da L’Ordine nuovo a L’Unità
7. La dittatura e l’arresto
8. La morte
9. Dopo Gramsci.
Le prime due teche sono situate nella Sala 6 del Museo, le altre sette nella Sala 7.
In una terza sala (Sala 8) – allo scopo di restituire al visitatore il senso della vita domestica e degli autentici affetti famigliari – è allestita una camera da letto con alcuni mobili provenienti dalla famiglia.

Per l’intenso lavoro di ricerca e per l’appassionato lavoro svolto per il Museo, nel 1986 il Comune di Ghilarza ha conferito a Elsa Fubini la cittadinanza onoraria, consegnatale dal critico d’arte ed ex sindaco di Roma Giulio Carlo Argan, nel corso delle celebrazioni per il 49° anniversario della morte di Gramsci.

Integrano ed arricchiscono il percorso le immagini e i suoni dell’Archivio multimediale della Casa Museo e, in particolare, le testimonianze di oltre quaranta contemporanei di Gramsci, personaggi noti e meno noti, personalità differenti che tratteggiano, ciascuna a modo proprio, la sua umanità. Audio racconti realizzati dalla nipote di Antonio Gramsci Mimma Paulesu Quercioli, figlia della prediletta sorella Teresina, in previsione dell’inaugurazione ufficiale del Museo del 1975: Affinché la Casa non divenisse un museo nel quale il messaggio ai visitatori fosse affidato esclusivamente ai documenti, agli oggetti e al materiale iconografico, cercammo qualcosa di più vivo e di più immediato.

Mimma_Paulesu_Quercioli

 

 

 

 

 

 

L’allestimento museale
L’allestimento museale è opera dell’architetto e designer milanese Cini Boeri (1924), la quale ha organizzato gli spazi della Casa per assolvere ad una duplice funzione: il primo piano è stato destinato a vera e propria zona espositiva, il piano terra a spazio di incontro e accoglienza durante le commemorazioni ufficiali.

Cini Boeri ha progettato le teche espositive in legno e cristallo presenti nelle Sala 6 e 7, e la parete ricurva di plexiglass situata all’ingresso della stanza in cui è predisposta la camera da letto (Sala 8), quasi a volerne tutelare l’intimità. Ha realizzato, inoltre, i pannelli a tutta parete con la riproduzione fotografica della lettera di Antonio Gramsci alla madre del 10 maggio 1928, posta a piano terreno nella Sala 1, e la gigantografia dell’immagine della cella del carcere di Turi di Bari (dove Gramsci è stato recluso dal 19 luglio 1928 al 19 novembre 1933), collocata al primo piano nella Sala 6.

L’allestimento è stato realizzato in modo da avere il minor impatto sull’ambiente e non turbare l’atmosfera evocativa e la quasi sacralità del luogo. Come lei stessa ricorda: nella casa di Gramsci ci sono sempre entrata in silenzio […] mi sono limitata a ripulire gli ambienti realizzando delle teche in cristallo per proteggere gli oggetti.

Cini_Boeri_designer

 

 

 

 

 

 

 

 

Quel lavoro ha portato più volte Cini Boeri a Ghilarza, le ha fatto conoscere gli abitanti del centro della Sardegna, gente ben diversa da chi viveva vicino ai centri turistici della costa: persone semplici, ospitali, dal forte orgoglio.

Le ha fatto incontrare Emilio Lussu. Si deve a Cini Boeri anche il progetto del nuovo allestimento del piano terreno in corso di realizzazione.

 

Storia della Casa Museo

La Casa, oggi di proprietà della Fondazione Enrico Berlinguer, è stata acquistata nel 1965 dal PCI. Negli anni immediatamente successivi viene realizzato un primo intervento di restauro per trasformare la casa in luogo di incontri e dibattiti sul pensiero gramsciano, sulla questione sarda e sul movimento operaio. Viene intrapresa la prima raccolta di oggetti e cimeli provenienti dalla famiglia Gramsci di Mosca e di Ghilarza e di documenti sull’autonomismo sardo.

Nel 1967, in occasione del trentesimo anniversario della morte di Gramsci, su iniziativa di Umberto Cardia, politico e protagonista nel dibattito sull’autonomia sarda, la Casa viene aperta al pubblico e diventa sede del Centro di documentazione e ricerca sull’opera gramsciana e sul movimento operaio.

L’idea di trasformare la casa in museo sostenuta dalle nipoti di Gramsci, Diddi e Mimma Paulesu – che, insieme alla loro madre Teresina, sorella di Antonio, sono state le instancabili custodi della memoria di Gramsci a Ghilarza – raccoglie l’adesione di numerosi sostenitori, uomini politici ed intellettuali di varia provenienza: tra questi l’antropologo Michelangelo Pira, importante esponente della cultura della Sardegna del secondo Novecento, noto per i suoi studi sull’identità e la lingua sarda, e l’archeologo Giovanni Lilliu, che ha riportato alla luce il villaggio e la reggia nuragica di Barumini, riconosciuti Patrimonio dell’umanità.

Nel 1971 la Casa diventa riferimento di un gruppo di intellettuali milanesi che si riuniva intorno alla Casa della cultura e alla Libreria internazionale Einaudi. Viene fondata l’Associazione Amici della Casa Gramsci di Ghilarza – Centro milanese, di cui fanno parte esponenti del mondo della cultura, del sindacalismo, dell’Associazione partigiani e della società civile di ispirazione democratica e antifascista; tra questi, Giovanni Brambilla (sindacalista, poi senatore), Paolo Grassi (Sovrintendente del Teatro alla Scala, fondatore con Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano) e Vando Aldovrandi (direttore della Libreria internazionale Einaudi alla Galleria Manzoni di Milano), che ne diviene il presidente e uno dei più assidui e convinti animatori per oltre un decennio.

È in quegli anni che, grazie all’Associazione Amici della Casa Gramsci di Ghilarza, si rafforza l’intento di fare della Casa un vero e proprio museo. Vengono quindi completati la raccolta di oggetti appartenuti a Gramsci e il palinsesto documentale. L’allestimento museale e il percorso espositivo sono affidati all’architetto e designer Cini Boeri e alla ricercatrice e studiosa gramsciana Elsa Fubini.

La Casa Museo viene inaugurata ufficialmente il 27 aprile del 1975.

La gestione della Casa Museo viene poi affidata all’Associazione Casa Gramsci–Centro di documentazione e ricerca, istituita nel 1982, che assicura l’apertura al pubblico e organizza le iniziative di promozione culturale fino al 1997, anno in cui cessa l’attività.

Nel 2000 la gestione viene assunta dall’Associazione Casa Museo di Antonio Gramsci-Centro di documentazione, ricerca e attività museali. La Casa viene riaperta al pubblico e continua ad essere motore di varie iniziative culturali per oltre vent’anni. Il fondo librario raccolto negli anni viene catalogato e confluisce nel Sistema bibliotecario regionale.

Dal 2014 La Casa Museo, d’intesa con la Fondazione Gramsci onlus e l’International Gramsci Society e il sostegno della Fondazione di Sardegna, inaugura la Ghilarza Summer School. Fondata e diretta da Gianni Francioni e Fabio Frosini, docenti delle Università di Pavia e Urbino, la scuola internazionale di studi gramsciani vede la partecipazione di giovani ricercatori provenienti da diverse parti del mondo.

Dal 2017 la Casa Museo è gestita dalla Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza onlus. Sono soggetti fondatori la Fondazione Enrico Berlinguer di Cagliari, la Famiglia Gramsci Paulesu, il Comune di Ghilarza, la Fondazione Gramsci onlus di Roma.

Divenuta con gli anni un importante centro di promozione culturale non solo per i sardi, Casa Gramsci ha visto avvicendarsi generazioni di volontari accomunati dalla passione di promuovere e diffondere la conoscenza sulla vita e sulle opere di uno dei più grandi intellettuali italiani, tra i pensatori del Novecento più studiati al mondo.

La Casa è stata visitata negli anni da cittadini, studenti, scolaresche, turisti, artisti e personaggi italiani e stranieri della vita politica e culturale.

La Casa Museo

Nella Casa Museo di Ghilarza è conservato ed esposto il lascito materiale di Antonio Gramsci.
Si tratta di un piccolo corpus di oggetti di uso quotidiano e di lavoro, giocattoli costruiti da lui stesso e donati alla moglie e ai figli, utensili di vita carceraria che erano stati conservati a Mosca dalla moglie Julka (Giulia) Schucht e dai figli Delio e Giuliano, e in Sardegna dalla sorella Teresina Gramsci Paulesu. Sono gli unici oggetti oggi esistenti, oltre ai carteggi e ai libri, che siano appartenuti ad Antonio Gramsci.
La Casa Museo si articola in 6 sale: 3 al piano terra, che comprende anche un giardinetto con un’altra piccola sala, e 3 al piano superiore.

Piano terra – Ingresso
Nell’ingresso, sulla sinistra, si trova la scala che porta al primo piano, e sulla parete a destra, alla quale per molti anni è stata addossata una vecchia cassapanca, una grande fotografia del giovane Gramsci.

Piano terra – Sala 1 Camera buona
Dall’ingresso, a destra, si accede a quella che una volta veniva chiamata la camera buona. Non era un salotto o un locale di rappresentanza, ma piuttosto una stanza per gli ospiti, che un tempo conteneva un letto, due poltroncine, un tavolino e una scrivania.

Sull’intera parete di fronte a chi entra si trova una grande riproduzione su plexiglass della commovente lettera che Gramsci scrisse a sua madre il 10 maggio 1928 dal carcere di San Vittore di Milano. In essa ricorda di essere detenuto per ragioni politiche, di trovarsi a scontare una pena per non aver voluto cambiare le proprie opinioni e di non aver nulla di cui vergognarsi, ma di dolersi per averle arrecato tanto dolore:… vorrei proprio abbracciarti stretta stretta perché sentissi quanto ti voglio bene e come vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura e i figli qualche volta devono dare dei grandi dispiaceri alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini.

Attraverso uno schermo tattile i visitatori possono sfogliare le pagine degli scritti di Gramsci digitalizzate in alta risoluzione. La sala è utilizzata prevalentemente per mostre temporanee. 

Piano terra – Sala 2 Cucina
Oltre l’ingresso della Casa si trova la cucina con il soffitto a cannitzada, tipico delle antiche case sarde, e un pozzo; la stanza un tempo comprendeva anche dei fornelli in muratura.

Nella Sala è allestita una postazione per il pubblico attraverso la quale si possono ascoltare o vedere una serie di materiali dell’Archivio multimediale della Casa Museo, documentari, interviste e filmati sulla vita e sulla figura di Antonio Gramsci. Tra questi di particolare importanza sono le testimonianze orali di oltre quaranta personaggi che hanno conosciuto Gramsci nel lavoro, nella lotta politica, nei suoi rapporti umani, come Sandro Pertini, Umberto Terracini, Luigi Longo, Ignazio Silone e Lelio Basso. Le testimonianze sono state raccolte a metà degli anni Settanta dalla nipote di Gramsci, Mimma Paulesu Quercioli, in previsione dell’allestimento del Museo.

Piano terra – Sala 3 Stanza da pranzo
A destra della cucina c’è quella che in passato era la stanza da pranzo della famiglia Gramsci, allora arredata con un tavolo sistemato al centro, un canapé e una credenza alla parete. 

La sala è utilizzata prevalentemente per mostre temporanee. 

Piano terra – 4/5 Cortile e Sa ‘omo ‘e su forru
Dalla cucina si accede al cortile e ad un’altra piccola costruzione, che in sardo è chiamata istaulu o sa ‘omo ‘e su forru, dove una volta si faceva il pane. 

Nel giardinetto circostante, Antonio da bambino giocava con i fratelli e con gli animali che portava dalla campagna e di cui parla nelle Lettere. Nell’estate del 1912, tornato da Torino malato e non potendosi dedicare alla lettura, aveva costruito un’aiuola bordata di pietre lungo il muro ed aveva piantato delle rose e l’erba Luisa.

Attualmente, il cortile e sa ‘omo ‘e su forru, sono sottoposti a degli interventi di ristrutturazione. 

 

Al piano superiore della Casa, dove c’erano un tempo 3 camere da letto, si sviluppa il percorso espositivo studiato da Elsa Fubini, curatrice con Sergio Caprioglio dell’edizione Einaudi del 1965 delle Lettere dal carcere. Attraverso una serie di oggetti appartenuti a Gramsci, di documenti, fotografie e articoli di giornale, vengono proposte le tappe più significative della sua vita.

Piano primo – Sala 6 Camera da letto
In questa Sala ci sono ora 2 delle nove 9 teche espositive. In una, che riprende nella denominazione il terribile passo della requisitoria del Pubblico Ministero Michele Isgrò durante il processo del 1928 (Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare), sono esposti lettere, libri, giocattoli ed effetti personali utilizzati durante gli anni del carcere. Nell’altra sono rievocati ricordi e testimonianze delle persone a cui Gramsci era legato da rapporti di affetto, amore e amicizia.

Sulla parete di fronte alle scale un grande pannello di plexiglass riproduce l’immagine della cella del carcere di Turi, vicino a Bari, in cui Gramsci ha vissuto per oltre cinque anni. Su di esso è riprodotto anche un brano della lettera del 29 febbraio 1932 alla madre, in cui, nonostante le sofferenze e la lunga carcerazione, Antonio riesce a mantenere il suo spirito ironico:
Cara mamma ….dirai anche a Teresina che ringrazio lei e i suoi bambini per l’intenzione che hanno avuto di inviarmi le violette di Chenale e i bulbi di ciclamino selvatico, ma non posso ricevere i loro doni, ciò andrebbe contro il regolamento che vuole sia mantenuto il carattere afflittivo della pena carceraria. Dunque bisogna che sia afflitto e perciò niente violette e ciclamini, nessun diavoletto della natura deve stuzzicarmi le nari con effluvi e gli occhi con il colori dei fiori….

È qui esposto un tipico carrettino sardo, ancora in uso in molti paesi della Sardegna fino alla prima metà del Novecento, una fedele riproduzione costruita nel 1922 da Gramsci durante il soggiorno nella casa di cura di Serebrjanij Bor nei pressi di Mosca e donata alla Casa Museo dal figlio Giuliano. Testimonia una certa attitudine alle attività pratiche ricordata più volte nelle Lettere dal carcere e rintracciabile anche nelle due sfere di pietra levigate dallo stesso Antonio e dai suoi fratelli di cui, unite con un manubrio di legno, si serviva per fare ginnastica (esposte al primo piano, Sala 7, teca 3).

Piano primo – Sala 7 Camera da letto
In questa seconda camera da letto, dove una volta dormivano le figlie Gramsci e la zia Grazia, si trovano ora le altre 7 teche espositive. Queste ricostruiscono attraverso lettere, documenti e foto l’attenzione dedicata da Gramsci alla lingua sarda e al suo paese d’origine, il periodo universitario a Torino, la sua attività come giornalista, la militanza politica fino all’arresto, al confino, al carcere e alla morte.

Piano primo – Sala 8 Camera da letto
L’ultima stanza da letto, con il soffitto a cannitzada e una finestra che si affaccia sul giardino, era quella dei genitori. Un tempo nella camera c’era anche uno scaffale di libri ed Antonio vi leggeva per quasi tutta la giornata. Attualmente la sala ospita alcuni mobili della Casa Gramsci che vogliono ricostruire la camera da letto del giovane Gramsci: un cassettone, un letto, quello una volta sistemato nella camera buona, in cui Antonio dormiva da ragazzo, un comodino sul quale è esposta, all’interno di una piccola cornice ovale, la foto della madre Peppina che teneva con sé durante tutti gli anni della carcerazione, e un catino per lavarsi.

Già riconosciuta bene culturale storico e artistico dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna con il Decreto n. 6 del 26 gennaio 2016, a cinquant’anni dalla sua nascita il Parlamento italiano con la Legge n. 207 del 3 novembre 2016 ha dichiarato la Casa Museo Gramsci di Ghilarza monumento nazionale.

Attualmente presso il Museo sono in corso vari interventi di riorganizzazione: l’ampliamento degli allestimenti e degli spazi destinati ai servizi al pubblico, l’arricchimento delle collezioni, grazie anche nuove donazioni pervenute di recente dal Fondo Mimma Paulesu Quercioli e Carlo Gramsci (nipote e fratello di Antonio Gramsci) e dalla Famiglia Paulesu di Ghilarza, l’implementazione di un Archivio multimediale.

La Casa

La casa di Antonio Gramsci si trova nel centro storico di Ghilarza, paese di circa 4.500 abitanti nella media valle del fiume Tirso in provincia di Oristano, nella subregione storica e geografica del Guilcer.

Antonio Gramsci ha vissuto qui dal 1898 al 1911, dai sette ai vent’anni. Era nato ad Ales, in provincia di Cagliari, il 22 gennaio 1891. Dopo alcuni mesi la sua famiglia si era trasferita a Sorgono e poi a Ghilarza, paese d’origine della madre Peppina Marcias. Ultimate le scuole elementari, dal 1905 al 1911, Antonio aveva frequentato prima il Ginnasio a Santu Lussurgiu, poi il Liceo classico a Cagliari.

Tornava a casa spesso, ogni domenica da Santu Lussurgiu, meno di frequente da Cagliari. Le estati le trascorreva sempre a Ghilarza. A 20 anni, nell’autunno del 1911, era partito per Torino dove aveva vinto una borsa di studio che gli aveva consentito di frequentare l’Università, dove si era iscritto alla Facoltà di Lettere. Era ritornato ancora a Ghilarza nelle estati del 1912 e 1913, poi per due brevi visite nel 1920 e nel 1924. Dal trasferimento a Torino fino al termine della sua vita – morì a 46 anni – ha vissuto in camere ammobiliate, alberghi, cliniche, pensioni, celle carcerarie. Questa di Ghilarza è l’unica vera casa che abbia avuto.

L’immobile era allora di proprietà di Grazia Delogu, la sorellastra nubile della madre di Antonio. Al tempo della sua infanzia e adolescenza, in questa casa vivevano dieci persone: la zia Grazia, il padre Francesco, la madre Peppina e sette figli: Gennaro, Grazietta, Emma, Antonio, Mario, Teresina e Carlo.

La casa è una costruzione dei primi dell’Ottocento in basalto, pietra d’origine vulcanica spesso utilizzata nelle tipiche abitazioni della Sardegna centrale. Ha un aspetto semplice e dignitoso, si sviluppa su due piani, l’unico elemento decorativo della facciata è rappresentato da un balconcino con ringhiera in ferro battuto.
L’interno, in buono stato di conservazione, è suddiviso in 6 camere, 3 al piano terra e 3 al piano superiore, ed è ora destinato a Museo. Il collegamento tra i due piani è ancora assicurato da una scala, posta nella posizione iniziale, e la successione degli ambienti rispetta quasi interamente l’originaria destinazione ad abitazione. Nel cortile retrostante, che conserva ancora il selciato con le aiuole delimitate da sassi e tegole, si trova una piccola costruzione, detta sa ‘omo ‘e su forru (la casa del forno).

Gli interventi di ristrutturazione che nel tempo si sono succeduti non hanno di molto alterato la struttura dell’immobile, che ha mantenuto nel complesso l’aspetto delle origini.

La casa, il paese di Ghilarza, il territorio circostante hanno rappresentato per Antonio Gramsci luoghi di memoria e di affetti cui è tornato più volte con note di struggente nostalgia. Sono ambienti descritti nelle Lettere dal carcere e nei Quaderni del carcere o nella memorialistica dei primi biografi.

Quanti non avessero familiarità con questi scritti troveranno nel Museo il riferimento ai passi delle opere in cui quei luoghi sono rievocati.

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GHILARZA SUMMER SCHOOL

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FONDAZIONE

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